Segnali incoraggianti dal pur dissestato mercato del lavoro dell’area euro: ora la disoccupazione viene stimata stabile da Eurostat, dopo alcune revisioni dei dati sui mesi precedenti. Ma soprattutto a giugno si è assistito al primo calo numerico sul numero assoluto dei disoccupati da oltre due anni dopo una prolungata serie di peggioramenti allarmanti che hanno portato questa voce ai massimi storici. In un mese infatti si sono registrati 24 mila disoccupati in meno, e per trovare un altro calo mensile bisogna risalire all’aprile del 2011. In questo quadro positivo spicca, però, il dato della disoccupazione giovanile in Italia: la percentuale dei giovani senza lavoro, infatti, è in risalita a giugno al 39,1%, in aumento di 0,8 punti percentuali rispetto a maggio e di 4,6 punti nel confronto annuo. A maggio infatti il tasso era diminuito al 38,3%, dopo aver segnato un valore record ad aprile (39,5%).
Tra i 15-24enni – sottolinea l’istituto di statistica – le persone in cerca di lavoro sono 642mila e rappresentano il 10,7% della popolazione in questa fascia d’età.
Tornando al quadro europeo i disoccupati di Eurolandia restano comunque 19 milioni 266 mila, e nel confronto su base annua sono aumentati di 1 milione 129 mila. A giugno il tasso medio di disoccupazione dell’unione valutaria si è attestato al 12,1 per cento, il medesimo livello che ora Eurostat indica sui tre mesi precedenti. Si tratta del massimo storico anche se il mese scorso l’ente indicava la disoccupazione di maggio al 12,2 per cento. Resta poi grave il problema della disoccupazione giovanile, sugli under 25 è anzi salita al 23,9 per cento dal 23,8 per cento di maggio. Relativamente poco distanziato il tasso di disoccupazione suddiviso per genere: a giugno 12 per cento sui maschi e 12,3 per cento sulle femmine.
Guardando a tutta l’unione europea a 27 la disoccupazione si è attestata all’11 per cento a giugno, anche in questo caso mantenendo lo stesso livello registrato nei tre mesi precedenti. Eurostat ha contato 26 milioni 424 mila disoccupati in tutta l’Unione, 32 mila in meno su mese e 1,08 milioni in più su base annua.