“Le ultime vicende riguardanti le internalizzazioni di servizi finora oggetto di appalto e i tagli operati sugli appalti postali, sui trasporti e sul recapito ci impongono di manifestare tutto il nostro dissenso e, al contempo, il nostro disorientamento rispetto alle politiche che Poste Italiane sembra aver deciso di adottare da un po’ di tempo a questa parte.” Comincia così la lettera che Emilio Miceli, segretario generale di Slc Cgil, ha inviato oggi a Massimo Sarmi, AD di Poste Italiane.
“La liberalizzazione – prosegue la lettera – dei servizi postali doveva rappresentare, a nostro avviso, un’occasione unica per garantire un miglior servizio ai cittadini, per offrire nuove occasioni di lavoro ma, soprattutto, per consentire a Poste Italiane di sviluppare sempre di più la propria capacità di proporre prodotti di qualità, entrando definitivamente in una logica di competitività che non è solo ormai nazionale, ma internazionale – prosegue il sindacalista. Tutto questo continua a non avvenire. Per Poste Italiane sembra esistere solo la logica delmonopolio e, quindi, l’attivazione di processi volti all’eliminazione della concorrenza anche nei contesti residuali.” (LF)