Si è conclusa la prima fase della mobilitazione di Fim, Fiom e Uilm decisa a seguito della rottura del tavolo di confronto per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici. La protesta è iniziata a dicembre con la proclamazione di 8 ore di sciopero articolate a livello territoriale, il blocco del lavoro straordinario e delle flessibilità.
Le iniziative, riferiscono i sindacati, sono una prima risposta al sistema delle imprese metalmeccaniche rispetto alla loro contropiattaforma e alla mancata disponibilità a discutere le richieste sindacali. Gli scioperi distribuiti su tutto il territorio nazionale hanno registrato “un`alta partecipazione” dei lavoratori, con picchi fino al 90% in molte aziende. “I lavoratori sono consapevoli delle responsabilità di Federmeccanica e Assistal che fino ad oggi non hanno mai voluto discutere concretamente le richieste sindacali”, dicono le categorie.
“Proteste che hanno reso ancora più evidente quanto sia sentito da parte di tutta la categoria il rinnovo del contratto nazionale, come il più importante strumento di tutela salariale e normativo”, aggiungono. L`obiettivo è il rinnovo del contratto nazionale e per questo richiamano Federmeccanica e Assistal ad ascoltare le richieste dei lavoratori e riaprire il tavolo del negoziato. In assenza della ripresa del confronto Fim, Fiom e Uilm valuteranno ulteriori iniziative di mobilitazione. Intanto confermano il blocco degli straordinari e delle flessibilità.