L’anno 2022 potrà forse passare alla cronaca, se non alla storia, delle relazioni sindacali nel mondo metalmeccanico italiano, come l’anno delle iniziative unitarie. Laddove con “unitarie”, non ci si riferisce a iniziative assunte assieme dai tre sindacati confederali della maggiore categoria dell’industria, e cioè da Fim-Cisl. Fiom-Cgil e Uilm-Uil, ma a documenti, incontri, riunioni promossi congiuntamente da questi sindacati con le associazioni imprenditoriali del settore: Federmeccanica e Assistal.
Da questo punto di vista, l’annata 2022 è stata aperta dal documento congiunto con cui Fim, Fiom, Uilm e Federmeccanica hanno chiesto al Governo Draghi di assumere una specifica iniziativa di politica industriale in relazione alla crisi del settore dell’automotive. Il 3 febbraio di quest’anno, ovvero a ridosso del primo anniversario del più recente rinnovo del Contratto nazionale della categoria (5 febbraio 2021), i sindacati e la federazione delle imprese metalmeccaniche aderenti alla Confindustria hanno tenuto una conferenza stampa volta a illustrare le motivazioni e gli scopi della richiesta di un incontro da loro, congiuntamente, avanzata all’Esecutivo. Richiesta che poi, purtroppo diciamo noi, il Governo Draghi ha lasciato cadere. Perdendo così l’occasione di aprire un ragionamento pubblico su quella che, a tutt’oggi, appare un’esigenza primaria per un grande Paese manifatturiero come il nostro. Ovvero, appunto, l’esigenza di dotarsi di una coerente visione di politica industriale, partendo da un’analisi delle attuali difficoltà strategiche di quella che è stata definita come l’industria delle industrie, ovvero l’industria dell’auto.
Più recentemente, ovvero il 5 novembre scorso, i Segretari generali di Fim, Fiom e Uilm hanno partecipato a una tavola rotonda organizzata da Federmeccanica in occasione della sua Assemblea annuale. Assemblea tenutasi in Confindustria, alla presenza dei massimi dirigenti della stessa Confindustria nonché delle confederazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil.
Ancora più recentemente, e cioè il 10 novembre, Federmeccanica, Assistal, Fim, Fiom e Uilm hanno tenuto un convegno intitolato “Contro la Violenza – Il Contratto dell’industria metalmeccanica e della installazione di impianti. Azioni e cultura di genere”. Un evento, questo, di cui, oltre al tema specifico, la battaglia contro la violenza verso le donne, vanno sottolineate due caratteristiche: il legame con uno dei contenuti del Contratto nazionale dei metalmeccanici e la sede prescelta per il dibattito, ovvero una sede universitaria. In questo caso, l’Aula magna della Sapienza, la più antica Università di Roma.
Questa lunga premessa ci consente di inquadrare un evento svoltosi ieri nella Capitale. Promotori: anche qui, congiuntamente, Federmeccanica, Assistal, Fim, Fiom e Uilm. Luogo: anche questa volta, una sede universitaria: quella del Dipartimento di ingegneria dell’Università di Roma Tre. Argomento: anche in questo caso, un’iniziativa nata a partire dal Contratto del 5 febbraio 2021 ma derivante, in ultima analisi, dal precedente rinnovo contrattuale, quello del 2016.
Di cosa stiamo parlando? Della prima assemblea pubblica dell’associazione MetApprendo. Un’associazione – costituita appunto da Federmeccanica, Assistal, Fim, Fiom e Uilm – che, secondo il suo Statuto, “si propone di promuovere e agevolare l’organizzazione, la pianificazione e la registrazione della formazione in attuazione di quanto previsto dal comma 11, dell’art. 7, Sezione Quarta, Titolo VI del Contratto collettivo nazionale di lavoro 5 febbraio 2021”.
L’associazione, specifica ancora lo Statuto, “ha il compito di sostenere con adeguati strumenti tecnici, anche innovativi (…), l’attività formativa delle imprese aderenti che applicano il Ccnl metalmeccanico e della installazione di impianti”. E ciò “con particolare riferimento all’assolvimento del ‘diritto soggettivo alla formazione’ e ‘alla crescita delle competenze professionali dei lavoratori’ nelle aziende di più ridotta dimensione”.
Il nome di MetApprendo, diciamolo subito, non è una novità assoluta. Infatti, il nome del portale progettato dall’associazione, e l’idea ad esso sottostante, furono presentati, in un convegno tenuto al Cnel, alla fine di settembre dell’anno scorso. Ma il fatto è che, nei quasi 14 mesi che ci separano da quella giornata, si è passati dalla presentazione dell’idea, alla costruzione della struttura che si propone di tradurre in pratica tale idea e che è ormai pronta ad operare.
Come già accennato, a monte di tutta questa storia c’è il Contratto del novembre 2016. Nel clima positivo generato dalla ritrovata unità fra i sindacati dei metalmeccanici, che proprio con quel rinnovo superarono una lunga fase di divisione, nell’accordo contrattuale furono introdotte alcune importanti novità, fra cui proprio quella relativa al riconoscimento, da parte delle imprese, del diritto soggettivo dei lavoratori alla formazione. Un principio, questo, fissato nella misura di 24 ore di formazione da effettuarsi durante l’orario di lavoro nel corso del periodo di vigenza contrattuale.
In un precedente convegno tenuto al Cnel nel 2019, in vista del successivo rinnovo contrattuale dei metalmeccanici (rinnovo atteso per il 2020, ma poi realizzato solo nel 2021 a causa delle conseguenze della pandemia da Covid 19), emerse però che nei primi tre anni di vita del Contratto, le imprese che concretamente avevano avviato le previste attività di formazione continua non raggiungevano il 10% del totale di quelle aderenti a Federmeccanica. Si ipotizzò che uno degli ostacoli che frenavano una più ampia diffusione dell’applicazione del nuovo diritto contrattuale fosse legato alla ridotta dimensione comune a molte imprese, tipica della struttura industriale italiana. Infatti, nelle imprese di minore dimensione, si ragionò allora, non c’è neppure una figura manageriale come il responsabile delle risorse umane (nel gergo aziendalese, un responsabile “HR”, ovvero Human Resources), capace di analizzare i bisogni formativi dell’azienda.
E’ in questo contesto che, in una delle Commissioni previste dal Contratto, quella appunto dedicata ai problemi della formazione, cominciò a maturare l’idea di creare una struttura che, utilizzando le tecnologie digitali, potesse essere d’aiuto a tutte le imprese intenzionate ad avviare un’attività di formazione continua dei propri dipendenti (o, nel già citato gergo aziendalese, dei propri “collaboratori”).
Ecco dunque il portale MetApprendo (sottotilo: con la formazione continua). Un portale volto appunto a mettere l’innovazione digitale al servizio della formazione continua delle lavoratrici e dei lavoratori dipendenti dalle imprese attive nel campo dell’industria metalmeccanica e in quello della installazione di impianti.
Nell’incontro tenuto ieri a Roma, in un’aula del predetto Dipartimento di ingegneria sito in via Vito Volterra, è stato annunciato che già più di 16.000 aziende, con più di 850.000 lavoratori, “hanno scelto di aderire a MetApprendo”. E’ stato annunciato, inoltre, che la piattaforma digitale creata dall’associazione inizierà a funzionare, con una fase di sperimentazione che vedrà coinvolte le prime 200 realtà, nei mesi di dicembre 2022 e gennaio 2023.
Nella prima parte dell’incontro, gli scopi della nuova piattaforma sono stati illustrati da Sabrina De Santis (Federmeccanica) e da Luca Colonna (Uim), rispettivamente Presidente e Vice Presidente di MetApprendo, mentre alcuni aspetti, anche tecnici, delle sue molteplici funzioni sono stati spiegati da Silvia Ciucciovino e Alessandro Toscano, entrambi impegnati in attività di ricerca presso l’Università di Roma Tre.
Funzioni molteplici, abbiamo detto. Si va, infatti, dall’offerta di “pillole formative” presenti sul portale, a disposizione dei lavoratori delle aziende aderenti, all’offerta di strumenti utili alle imprese per analizzare i propri fabbisogni formativi. Particolare enfasi è stata posta dai presentatori sul fatto che le attività di formazione svolte potranno essere registrate attraverso un impiego originale della tecnologia blockchain. Ciò consentirà ai lavoratori di avere a disposizione un “Dossier digitale”, ovvero “un documento, intestato a ogni singolo dipendente, che racconta la sua storia formativa” e che “lo accompagnerà in tutto il suo percorso professionale”.
A confermare il clima cooperativo cui si improntano le relazioni industriali nella categoria, i ragionamenti svolti, dopo le presentazioni iniziali, nel corso di una tavola rotonda cui hanno partecipato i massimi dirigenti delle organizzazioni costitutive di MetApprendo. Nel dibattito, moderato da Rita Querzè, del Corriere della Sera, Federico Visentin, Presidente di Federmeccanica, e Pasquale Ranieri, Vice Presidente Assistal, si sono infatti confrontati con Roberto Benaglia, Michele De Palma e Rocco Palombella, rispettivamente Segretari generali di Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil. Comune a tutti, ci permettiamo di dire, la convinzione che la formazione continua dei lavoratori sia una cosa molto positiva sia per loro stessi che per le imprese in cui operano. E, ancor più, che tale formazione sia indispensabile in un’epoca come la nostra, ovvero in un’epoca segnata dalla duplice transizione, ambientale digitale, che stiamo attraversando. E in cui, quindi, il “saper fare” va continuamente aggiornato o, addirittura, del tutto innovato.
@Fernando_Liuzzi