“Oggi è la prima giornata dello sciopero nazionale dei metalmeccanici e ci sono manifestazioni e presidi in tutti i territori del Centro-Nord, per protestare contro il silenzio assordante del Governo sul declino industriale e occupazionale del nostro Paese.” Lo ha dichiarato, stamattina, Rocco Palombella, segretario generale della Uilm, il sindacato di categoria della Uil.
“Noi siamo qui a Torino – ha proseguito Palombella, che si trovava al presidio unitario dei sindacati metalmeccanici in piazza Castello -, siamo cioè nella città simbolo dell’industria italiana e, in particolare, dell’automotive, con una filiera e un indotto di piccole e medie imprese che risultano le più colpite da una transizione ecologica non governata.”
“In questi mesi – ha detto ancora Palombella – abbiamo ascoltato e letto tanti annunci e tante dichiarazioni alla stampa, ma siamo di fronte a zero fatti. Abbiamo registrato continui rinvii rispetto a importanti crisi aziendali e a temi centrali come le transizioni ecologica e digitale, e abbiamo quindi visto che non c’è nessuna strategia industriale, zero politiche industriali serie e credibili, nessuna idea di Paese, nessuna condivisione delle scelte da compiere, nessun tavolo dove discutere realmente.”
“Ma vi sembra normale – si è chiesto Palombella – che si possa discutere del futuro di settori strategici come automotive, siderurgia ed elettrodomestici con tavoli di un’ora ciascuno? Il fatto è che fin qui abbiamo ascoltato solo parole vuote, mentre il 70 per cento delle crisi in discussione al Ministero delle imprese e del Made in Italy e riguardanti il nostro settore non venivano risolte, con oltre 50 mila lavoratori e intere filiere a rischio. È per questo che oggi nelle piazze italiane del Centro-Nord ci sono migliaia di lavoratrici e di lavoratori, c’è il paese reale, ci sono la sofferenza e l’incertezza di persone e famiglie esasperate.”
Alle parole di Palombella, pronunciate a Torino, hanno fatto eco, da Genova, quelle di Roberto Benaglia, segretario generale della Fim, il sindacato metalmeccanici Cisl. “Anche da Genova – ha detto Benaglia – i metalmeccanici lanciano oggi un forte appello al Governo e a tutto il Paese: non c’è futuro senza l’industria metalmeccanica. È assolutamente indispensabile che dentro le transizioni in atto, da quella energetica e green a quella digitale, si rilancino le imprese e il lavoro.”
Nel capoluogo ligure, il corteo unitario dei metalmeccanici Fim, Fiom, Uilm – in sciopero per 4 ore come in tutte le Regioni del Centro-Nord, dalla Toscana in su – ha attraversato la parte occidentale della città, da Cornigliano a Sampierdarena.
“Abbiamo transizioni importanti – ha sottolineato Benaglia -, dall’automotive alla siderurgia, e aziende in crisi per le quali va trovata una soluzione. Il nostro è un settore che ha bisogno di un salto di qualità, ha bisogno di un Governo che sia capace non solo di accoglierci e aprire tavoli, ma sia capace di dare risposte.”
“Da domani – ha concluso Benaglia – è necessario cambiare passo”, e ciò “perché, senza politiche industriali, come Paese non andiamo da nessuna parte. In altri Paesi sono già molto avanti e stanno investendo miliardi di euro per gestire le transizioni. Noi abbiamo bisogno di recuperare tempo: le risorse ci sono, ma devono essere utilizzate bene, dialogando con le parti sociali e con il sindacato.”
A fine mattinata, è poi intervenuto Michele De Palma, segretario generale della Fiom-Cgil. Parlando a Bologna, davanti allo stabilimento dell’Industria Italiana Autobus, in via di San Donato, De Palma ha potuto informare i presenti che lo sciopero nazionale di 4 ore dei lavoratori metalmeccanici del Centro-Nord “è riuscito”. Secondo De Palma, all’iniziativa di lotta “c’è stata una straordinaria adesione” e “le fabbriche si sono svuotate”.
Parlando delle politiche economiche del Governo, il leader della Fiom ha poi detto che non è che ci sia solo “qualcosa che non ci piace”. Il problema, ha spiegato, “è più strutturale”.
“Ci sono troppe crisi industriali – ha concluso De Palma – che rischiano di arrivare a un punto di non ritorno. Faccio un appello al Governo, alla politica, all’opposizione: si occupino delle politiche industriali che, nel nostro Paese, non ci sono da anni.”
L’iniziativa di lotta odierna era stata annunciata dai segretari generali dei tre sindacati “confederali” dei metalmeccanici con una conferenza stampa tenuta a Roma il 15 giugno scorso. In tale occasione, Benaglia, De Palma e Palombella avevano spiegato che lo scopo di questo sciopero nazionale di 4 ore è quello di porre il Governo e il Paese di fronte alla necessità, non più rinviabile, di impostare e avviare una politica industriale degna di questo nome, finalizzata a consentire alla nostra industria metalmeccanica, cuore e nerbo del settore manifatturiero, di affrontare e superare i processi di transizione in corso.
Per la seconda puntata dello sciopero odierno, l’appuntamento è per lunedì 10 luglio. In quella giornata sono chiamati a scioperare, sempre per 4 ore, i metalmeccanici delle regioni del Centro-Sud, a partire da Lazio, Umbria e Marche.
@Fernando_Liuzzi