Federmeccanica, Fim e Uilm hanno raggiunto l’accordo sulle deroghe al contratto nazionale dei metalmeccanici. La possibilità di deroghe al contratto nazionale era prevista dal contratto di categoria siglato a ottobre 2009, che applica la riforma del modello contrattuale. Il contratto 2009 non è stato firmato dalla Fiom, che non ha partecipato al tavolo odierno né alla trattativa che l’ha preceduto. L’intesa che sarà inserita con l’artico 4 bis (intese modificative del Cnl nel contratto nazionale) prevede che sia possibile definire deroghe alle norme del contratto stesso in caso di “sviluppo economico ed occupazionale” o “per contenere gli effetti economici occupazionali derivanti da situazioni di crisi aziendale”. L’intesa definisce solamente quindi le condizioni nelle quali le deroghe sono possibili, ma non le materie precisando che le intese modificative non potranno riguardare il salario.
Sono esclusi quindi dalle deroghe i minimi tabellari, gli scatti d’anzianità e il salario accessorio oltre ai diritti individuali derivanti da norme inderogabili di legge. Le intese saranno definite a livello aziendale e poi saranno validate a livello nazionale (con una sorta di silenzio assenso, ci sarà il via libera trascorsi 20 giorni dal ricevimento delle intese da parte del sindacato nazionale).
“Questo accordo non riguarda solo la Fiat, ma tutte le 12 mila aziende associate”. Il Presidente di Federmeccanica, Pier Luigi Ceccardi spiega così l’importanza dell’accordo raggiunto nel pomeriggio con Fim e Uilm sulle deroghe al contratto dei metalmeccanici.
Conversando con i giornalisti Ceccardi tiene ,infatti, a precisare che l’intesa raggiunta non riguarda solo il Lingotto, comunque estremamente interessato, “ma tutte le imprese associate”. Per questo – sottolinea – “al momento non abbiamo alcuno motivo per sentire l’amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne che sarà informato attraverso i relativi canali”. Nell’accordo – spiega – “non sono previste regole specifiche per l’auto, ma regole utili per tutte le aziende che ne hanno bisogno in specifiche condizioni”. In merito all’assenza della Fiom, il presidente di Federmeccanica ribadisce che il sindacato di categoria della Cgil “é stato invitato molte volte, ma preferisce non venire. Io però ancora una volta gli rilancio l’invito per sedersi intorno al tavolo e trattare su tutto ciò che riguarda le imprese e il lavoro”.
La Fiom ha subito fatto sapere che si tratta di “un atto gravissimo”. Duro anche il commento del segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, che ha detto che “non ci sarà più un vero contratto nazionale degno di questo nome”. Di tono diverso il commento del segretario generale della Fim Cisl, Giuseppe Farina, per il quale “con l’intesa sulle deroghe si è fatto un buon lavoro, molto utile alla contrattazione aziendale”. “Questo accordo – ha proseguito – è finalizzato a far crescere l’occupazione del settore metalmeccanico”. Soddisfatto anche il segretario nazionale dell’Ugl Metalmeccanici, Antonio D’Anolfo per il quale l’accordo serve prima di tutto a garantire posti di lavoro e tante fabbriche in crisi. (LF)
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