“L’immigrazione dall’emergenza alle opportunità. Dall’accoglienza alla cittadinanza”. Questo il titolo del convegno organizzato dalla FIM CISL il domani 31 gennaio a Roma presso l’Auditorium AVR in via Rieti 13 a partire dalle ore 10. Interverranno: il prof. Maurizio Ambrosini dell’Università di Milano, Fatina El Maliani responsabile “Doposcuola CasArcobaleno” di Torino, Issa Dembele operaio, Maria Ilena Rocha presidente nazionale Anolf, il Segretario generale FIM Ferdinando Uliano e il Segretario confederale Cisl Sauro Rossi. coordinerà i lavori Filomena Greco del Sole24Ore.
“Come FIM CISL – commenta il Segretario generale della FIM Ferdinando Uliano, abbiamo sempre avuto al centro della nostra azione sindacale le persone e quelle che sono più in difficoltà, per questo pensiamo che la questione delle politiche migratorie e dei diritti, a partire da quello di cittadinanza per le “seconde generazioni” debba essere messa al centro dell’azione politica e sindacale non come problema ma come un’opportunità di integrazione, di sviluppo economico e sociale, visto le problematiche demografiche che stanno determinandosi anche in molte realtà industriali del nostro Paese. Quest’anno abbiamo voluto dedicare il nostro calendario solidale 2025, in collaborazione con l’ANOLF (Associazione Nazionale oltre le Frontiere) al tema delle seconde generazioni, perché -prosegue Uliano – riteniamo utile, al di là di certa propaganda, sensibilizzare e alzare il livello di conoscenza tra i nostri iscritti e simpatizzanti ma non solo, su un tema importante per il futuro sociale ed economico del nostro Paese, come quello delle “seconde generazioni”.
Riguarda quelle ragazze e quei ragazzi nati in Italia da genitori non autoctoni (ma anche bambini che sono arrivati in Italia o in altri paesi non di nascita ma in tenera età), ai quali riteniamo vada riconosciuto loro, il contributo alla crescita culturale ed economica dell’Italia, ma anche come tema sensibile rispetto al futuro del nostro Paese e dell’Europa oggi alle prese con la grave questione della denatalità. Molti di questi giovani – continua Uliano – lavorano nelle fabbriche metalmeccaniche, altri sono impegnati come dirigenti sindacali e danno un importante contributo all’economia e alla crescita del nostro Paese. Riteniamo che il sindacato debba farsi carico della profonda ingiustizia sociale che vivono tanti nostri concittadini e contribuire a dare una vita dignitosa a chi arriva o nasce in Italia. Bisogna rompere quel velo d’ipocrisia della politica e di certa opinione pubblica che vorrebbe confinare gli immigrati nei cantieri, nelle fabbriche, nelle campagne e nelle famiglie dove svolgono il loro pesante (preziosissimo) lavoro, senza riconoscere loro la piena partecipazione alla vita sociale e civile, ossia la piena cittadinanza. Una scelta, quest’ultima – conclude Uliano – politicamente miope davanti all’inverno demografico che stiamo vivendo: gli immigrati infatti rappresentano una risorsa fondamentale per il presente e per il futuro del nostro Paese e dell’Europa.” Di tutto questo parleremo a Roma il prossimo 31 gennaio con esperti e testimoni.