Fabbrica Italia, il progetto della Fiat che prevede investimenti per 20 miliardi di euro, non partirà se non ci sarà l’impegno formale delle organizzazioni sindacali ad assumersi precise responsabilità del progetto. Questa la posizione della Fiat, al termine del tavolo con i sindacati.
L’importanza delle scelte di destinazione dei nuovi modelli, ha reso noto la Fiat, “e il volume degli investimenti previsti richiedono un elevato livello di garanzia in termini di governabilità degli stabilimenti e di utilizzo degli impianti”. Nel corso della riunione l’azienda ha ulteriormente ribadito che l’avvio del progetto è subordinato all’esistenza di condizioni preliminari che assicurino il quadro di certezze necessario per la sua realizzazione. Diverse le posizioni dei sindacati. La Uil ha espresso in una nota la sua insoddisfazione. Per il segretario generale Rocco Palombella “la Fiat non ha presentato il programma di investimenti e di produzione stabilimento per stabilimento”. Per il sindacalista “Fiat non ha ancora scoperto le carte perché vuole ancora verificare la nostra determinazione ad andare avanti”. Palombella ribadisce comunque la determinazione del suo sindacato ma dice di voler prima conoscere “nel dettaglio il progetto Fabbrica Italia”. Più positivo il giudizio del segretario generale della Fim, Giuseppe Farina che ha confermato la disponibilità a un confronto su Fabbrica Italia ma la condizione posta è che prima si conoscano gli investimenti e poi ci sia la discussione stabilimento per stabilimento. “E’ stato un incontro importante – ha sottolineato – che ha confermato che la Fiat è dentro Confindustria e Federmeccanica e che intende risolvere i problemi all’interno del contratto”. Secondo Farina oggi “é stata smentita la favola metropolitana di Pomigliano dappertutto”.
La Fiom ha invece ribadito la sua posizione confermando di essere interessata a discutere il progetto Fabbrica Italia solo se la trattativa viene fatta “nel rispetto del contratto senza deroghe e nel rispetto delle leggi”. Infine il segretario nazionale dell’Ugl Metalmeccanici, Antonio D’Anolfo, ha detto che la disponibilità dell’Ugl “è formale e sostanziale”. (LF)
05 Ottobre 2010
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