La Fim è disponibile a concedere che l’entrata delle newco in Federmeccanica sia sospesa temporaneamente per concedere tempo alle parti per creare norme specifiche per il settore auto. Lo ha detto il segretario generale della Fim Cisl questa mattina in una conferenza stampa sull’esposto presentato alla questura della repubblica sui ripetuti attacchi subiti dal sindacato. Farina ha specificato che queste norme devono essere contenute all’interno del contratto dei metalmeccanici e nel caso in cui la Fiat chiedesse un contratto specifico per il settore auto, la Fim valuterà come comportarsi. Questo lunedì dovrebbe tenersi un primo incontro con Federmeccanica per discutere del tema. La via è stretta, ma il segretario della Fim è ottimista e pensa sia possibile trovare un accordo con l’associazione datoriale entro natale e con la Fiat per Mirafiori entro metà gennaio. Non sarà un’intesa semplice perché il sindacato chiederà al Lingotto di mettere per iscritto che le newco aderiranno a Federmeccanica una volta decise le nuove regole per il settore auto. A New York, la scorsa settimana, l’ad di Fiat, Sergio Marchionne e il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, avrebbero trovato un accordo sull’uscita temporanea dall’associazione degli industriali, ma i dettagli non sono stati ancora resi noti. Su questo punto Farina si è detto però ottimista in quanto a suo parere il Lingotto non avrebbe convenienza a uscire da Confindustria, ma chiede solamente maggiore produttività attraverso regole nuove e specifiche per il settore.
Riguardo ai rapporti con la Fiom Farina ha detto di ritenere difficile che si possa raggiungere un accordo unitario e che Fim e Uilm sono favorevoli a sottoporre l’accordo a referendum. Secondo il segretario bisognerà però valutare se far votare solamente i lavoratori a cui sarà applicato il nuovo contratto o anche quelli il cui lavoro sarà messo a rischio da un’eventuale chiusura di Mirafiori. Farina ha poi detto che lo scopo dei metalmeccanici di Cisl e Uil è semplicemente quello si salvare lo stabilimento di Mirafiori da una probabile chiusura in caso di mancato accordo. In proposito ha ricordato che grazie all’accordo firmato per Pomigliano da gennaio la Newco assumerà i primi lavoratori e a giugno inizierà la produzione della Panda.
Parlando dell’esposto presentato in procura contro gli attacchi subiti dal sindacato Farina ha detto che questi “sono paragonabili a quelli che avvenivano durante il fascismo”. Farina ha precisato che non si tratta di una denuncia contro la Fiom, ma semplicemente di una lista di diciannove attacchi subiti da sindacalisti della Fim. Il sindacato chiede alla magistratura di indagare se vi sia dietro una strategia per intimidire i metalmeccanici della Cisl. Nel caso i magistrati ritengano che non siano casi isolati, ma pianificati, il sindacato chiederà un risarcimento che destinerà in beneficienza. Farina ha spiegato che si tratta di un’azione preventiva per impedire che altri atti del genere possano avvenire in futuro. Il segretario generale ha anche precisato che nonostante la denuncia non sia contro la Fiom, la maggior parte dei casi indicati sono riconducibile a persone appartenenti ai metalmeccanici della Cgil. Il sindacalista ha poi detto di non aver apprezzato il tentativo di minimizzare i fatti accaduti da parte della Fiom e ha aggiunto che essendo alcuni casi, come quello di Bergamo, direttamente legati a dirigenti sindacali è normale che i semplici iscritti si sentano autorizzati a fare altrettanto. Farina ha spigato che la Fim non ha alcun problema nei casi di dialettica anche estremamente dura, ma pretende rispetto per le opinioni di tutti. Per questo motivo ha annunciato che chiederà un tavolo sulla rappresentanza in cui si discuta anche un codice etico per i sindacalisti che metta nero su bianco i confini tra dialettica e violenza e preveda punizioni per chi non lo rispetti. La denuncia presentata dal sindacato presenta quattro tipologie di atti violenti: assalti alle sedi sindacali;volantini e scritte insultanti; strattonamenti o atti fisici, atti che rendano impossibile a sindacalisti di parlare nelle assemblee con i lavoratori.
LUCA FORTIS
15 Dicembre 2010