Prendo atto della firma unitaria sull’ipotesi di rinnovo del contratto collettivo nazionale dei metalmeccanici, firma unitaria che – dopo anni di divisioni sindacali – è di per sé una notizia positiva. Così come prendiamo atto dell’investimento sul welfare bilaterale (anche con diversi spunti innovativi interessanti). Al contempo non sfugge a nessuno la scelta fatta su meccanismo salariale che è esclusivamente di recupero ex post e differito nel tempo, con aumenti successivi e solo eventuali sui minimi salariali legati meramente all’inflazione, con tanto di assorbimento di altre voci.
Detto ciò ai mille commentatori “interessati” alle vicende sindacali, dico subito che, come Fillea Cgil, siamo più affezionati alle proposte di Cgil, Cisl e Uil sul nuovo modello contrattuale e soprattutto – in maniera molto laica – siamo fortemente convinti che ogni settore abbia le proprie specificità, che il singolo contratto collettivo nazionale di lavoro deve saper valorizzare e declinare.
Per noi il contratto collettivo nazionale di lavoro deve essere anche sul versante salariale un’autorità fondamentale nel tutelare non solo il potere di acquisto ma anche nel riconoscere elementi specifici che variano da settore a settore (andamento di mercato, innovazione organizzativa, esportazioni, profitti e ricavi), con aumenti salariali che aiutino il rafforzamento della stessa domanda interna.
Quindi contratti nazionali forti che sappiano, al contempo, valorizzare la contrattazione di secondo livello, aziendale, territoriale e di filiera, in grado di affrontare, valorizzando lavoratori e professionalità, le specifiche esigenze e il rafforzamento delle capacità competitive delle imprese, con un ruolo da protagonista delle rsu e delle organizzazioni sindacali territoriali.
Coerentemente con la piattaforma per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro del legno, approvata dai lavoratori
nelle assemblee e sostenuta già con una giornata di mobilitazione, proseguiremo unitariamente la nostra vertenza sostenendo le nostre ragioni, a partire dallo sciopero dei lavoratori del legno e arredo, proclamato da Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil per il prossimo 16 dicembre, con manifestazione a Milano, per costringere FederLegno a tornare su posizioni più serie ed equilibrate.