Il governo di Angela Merkel ha approvato il disegno di legge che introdurrà in Germania il salario minimo da 8,50 euro l’ora. La legge dovrebbe essere varata entro l’estate ed entrare in vigore dal 1 gennaio 2015. Per alcuni settori è previsto un periodo di transizione, ma entro il 2017 riguarderà tutti i lavoratori tedeschi, eccetto i minori di 18 anni, gli stagisti e i disoccupati di lunga durata (quelli che non lavorano da più di un anno) nei primi sei mesi di reimpiego.
La legge sul “Mindestlohn” adottata dai ministri tedeschi dovrà ora essere approvata dai deputati del Bundestag, la camera bassa del Parlamento tedesco e anche dal Bundesrat, la camera alta, ma entrambi i passaggi non dovrebbero rappresentare un problema.
Nelle ultime settimane la Bda (Bundesvereinigung der Deutschen Arbeitgeberverbaende), la Confindustria tedesca, aveva criticato la misura, ritenendola un vero freno al mercato del lavoro per i più deboli, per esempio per i lavoratori di lungo termine e per chi non ha mai lavorato, e perchè ingiusta a livello nazionale, con i salari nell’ex Ddr al momento ancora inferiori a quelli della Germania ovest.