“Stupisce l’approccio approssimativo e indeciso con cui il governo e il ministro competente stanno affrontando la questione inerente i lavoratori esodati”. Lo ha detto il segretario generale della Uilca, Massimo Masi, secondo il quale “l’ultima dichiarazione del ministro Elsa Fornero, con cui ipotizza che le aziende potrebbero riprendersi in carico le persone che hanno lasciato il servizio, rientra proprio in questo metodo assurdo e preoccupante.
Evidentemente è stato rimosso che i processi di riduzione di lavoratori sono spesso stati funzionali a realizzare i Piani d’impresa elaborati dalle aziende”.
“La questione – ha aggiunto – diventa surreale considerando che la proposta proviene da chi ricopriva la carica di vice presidente del consiglio di sorveglianza del gruppo Intesa Sanpaolo, che, come molte banche, ha fatto largo ricorso a processi di uscite di personale, tramite il fondo di settore di accompagnamento alla pensione, per realizzare i piani d’impresa ideati e portati avanti dal Ceo Corrado Passera, oggi collega ministro di Fornero.
Quanto avvenuto nel Gruppo Intesa Sanpaolo è avvenuto con frequenza e in modo diffuso nel settore del credito, dove le aziende hanno realizzato riorganizzazioni, con cui si sono eliminati quei posti di lavoro che gli esodati dovrebbero tornare a ricoprire tramite la chiusura di chiusure sportelli, uffici e Direzioni”. “La misura – ha sostenuto – è ormai colma. Servono soluzioni chiare, che tutelino persone che hanno effettuato scelte di vita e famigliari fondamentali e oggi non possono essere poste in una situazione di incertezza umiliante”.
“Il governo – ha concluso – si assuma le sue responsabilità e lo faccia in primo luogo abbandonando la logica acritica e ossequiosa con cui ha finora corrisposto alle richieste della Banca Centrale Europea, penalizzando in primo luogo lavoratori dipendenti e pensionati”. (LF)
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