“Apprendiamo dagli organi di informazione che il presidente del Consiglio di Gestione della Banca Popolare di Milano Andrea Bonomi starebbe ipotizzando un nuovo cambiamento di governance,denominato popolare bilanciata, dopo quello accantonato di trasformazione dell’azienda in Spa ibrida”. Lo scrive in una nota, il segretario generale della Uilca, Massimo Masi.
“ Ribadiamo – si legge – con coerenza e determinazione quanto avevamo espresso in merito all’idea di trasformazione in Spa. La Uilca non è contraria a priori a nuove soluzioni, ma qualsiasi riforma sarà valutata solo dal momento che sarà stata esposta alle organizzazioni sindacali in modo chiaro, completo e trasparente. La posizione Uilca in ogni caso non derogherà dal principio per cui la Banca Popolare di Milano dovrà mantenere la sua logica cooperativa e di partecipazione attiva delle lavoratrici e dei lavoratori alla vita dell’azienda”.
“Una eventuale riforma – prosegue Masi – sarà inoltre possibile solo in caso di ampia e convinta condivisione, raggiunta in modo unitario da parte sindacati”.
“Auspichiamo quindi – dice – che l’azienda, se ha progetti da sottoporre, si confronti quanto prima con i sindacati, evitando metodi, errori e atteggiamenti che hanno caratterizzato la vicenda legata alla trasformazione in Spa”.
“In alcuni articoli apparsi sulla stampa oggi – prosegue – si collega, ancora una volta, la Uilca all’associazione Amici della Bpm, dimenticando che questa associazione è stata sciolta oltre un anno fa. Chi lo fa dimostra scarsa conoscenza dei fatti. Di certo si crea confusione, tensioni e inutile dissenso. La Uilca lavorerà, lo ribadiamo per l’ennesima volta, per il superamento delle divisioni tra il personale, i soci-dipendenti, i pensionati, i soci tutti che si crearono nell’assemblea dello scorso anno”.
“La priorità odierna,- conclude – per chi vuole il bene della banca e dei lavoratori è l’aumento di capitale e la modifica del clima aziendale, che consenta una discontinuità con le decisioni assunte nei mesi precedenti dal management, a partire dalle trattative aperte in banca sul rinnovo dell’integrativo aziendale”.(LF)
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