“Le notizie di stampa in merito all’accordo per gli esodati sulla Banca Popolare di Bari sono fuorvianti e rischiano di generare aspettative non percorribili per i lavoratori del settore che hanno già lasciato il servizio”. Lo sostiene Massimo Masi, segretario generale della Uilca in una nota.
“L’intesa – si legge – raggiunta non prevede il rientro di persone che sono già fuori dall’azienda, ma la possibilità di reintegro per quanti devono ancora lasciare la banca e in futuro si trovassero nella condizione per cui l’accompagnamento alla pensione terminerà prima della maturazione dei requisiti previdenziali e il governo non abbia nel frattempo trovato le opportune soluzioni”.
“Quanto definito in Banca Popolare di Bari – prosegue la nota – come in altre banche e Gruppi, può quindi essere esempio solo per eventuali prossimi accordi e per chi deve ancora lasciare le aziende, ma non per chi è già fuori dal servizio”.
“La Uilca – dice – ha sempre sostenuto e proposto queste soluzioni, ma ribadisce che tutto ciò riguarda eventuali prossimi accordi e prossime uscite di lavoratori, pertanto auspica che il Governo dia al più presto risposte concrete di tutela per tutte le donne e gli uomini già in esodo, ora fuori dalle aziende, che vivono una situazione di incertezza inaccettabile”.
“I lavoratori del credito – conclude – che si trovano in questa condizione sono oltre 7.000 e ognuno di loro ha compiuto una scelta di vita e famigliare fondamentale, a seguito di una possibilità prevista da precisi piani d’impresa elaborati dalle banche, che hanno poi avviato riorganizzazioni eliminando quei posti di lavoro e riducendo uffici, sportelli e Direzioni”.“Per loro il governo e il ministro Elsa Fornero – sostiene – devono trovare soluzioni chiare, certe e percorribili e non limitarsi a generiche lettere di incontro come quelle inviate da Cgil, Cisl e Uil nei giorni scorsi”. (LF)
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