“La crisi ha picchiato duro anche sul mondo delle cooperative che hanno sofferto la contrazione degli ordini, ma non hanno mollato sull’occupazione; hanno sacrificato gli utili, ma hanno salvaguardato i posti di lavoro e in alcuni casi sono riuscite anche ad assumere”. Ad evidenziarlo è il presidente di Confcooperative, Luigi Marino, all’assemblea annuale della associazione. Rispetto al 2009 il saldo occupazionale fa registrare, infatti, un +2% salendo da 506 mila a 517 mila occupati. In netta controtendenza rispetto ad altri comparti economici, gli ammortizzatori sociali sono stati utilizzati circa per l’1,3% sul totale degli addetti delle 20.500 cooperative, ha detto Marino.
Inoltre l’export torna a tirare la ripresa, anche se non sono stati recuperati i livelli pre-crisi. Sono oltre 800 le cooperative che abitualmente esportano per un volume di affari che si aggira sui 4 miliardi. Germania, Regno Unito, Svizzera, Francia, Usa, Canada e Cina i paesi rispetto ai quali si esporta di più. Le imprese che riescono a esportare sono quelle che hanno retto meglio alla crisi, ha evidenziato, più patrimonializzate e longeve.
A pesare come macigni sono però, ha sottolineato, “le peggiorate condizioni di accesso al credito, i ritardati pagamenti della pubblica amministrazione e il dumping contrattuale, la burocrazia”.
Buona integrazione e attenzione alle quote rosa sono altri aspetti delle peculiarità nella galassia Confcooperative dove, ha evidenziato Marino, gli stranieri rappresentano il 18% degli occupati, dei quali il 12,3% è proveniente da paesi extra-Ue, prevalentemente nelle cooperative di produzione e lavoro. La percentuale cresce tra i soci lavoratori dove gli immigrati sono il 25% dei soci. Tra i soci, gli extracomunitari sono oltre il 3%, ma salgono a oltre il 13% nelle cooperative di lavoro e servizi.
Il sistema Confcooperative evidenzia anche una maggiore rappresentanza femminile ai vertici delle imprese dove un manager su quattro è donna. La rappresentanza femminile nella governance allargata supera il 25%. È donna il 58,5% degli occupati delle imprese aderenti a Confcooperative (sono il 52% degli occupati in tutto il settore cooperativo). L’occupazione femminile rispetto al totale degli occupati, raggiunge il 72% nella cooperazione sociale. Il livello medio della prevalenza mutualistica nelle coop di Confcooperative si attesta all’82,5%. (LF)