“Questo accordo, è una misura che dà ossigeno finanziario alle imprese, ripercorre e aggiorna gli accordi precedenti”. Lo dice Luigi Marino, presidente di Confcooperative e dell’Alleanza delle Cooperative Italiane intervenendo alla sigla della moratoria banche – imprese, a nome di Giuliano poletti, presidente Legacoop e Rosario Altieri, presidente Agci.
“Serve a sventare una contrapposizione demagogica tra banche e imprese – ha aggiunto – Ci sono buono motivi che giustificano da una parte il comportamento delle banche, dall’altro quello delle imprese che chiedono più credito”.
“Di certo la diminuzione del credito – aggiunge Marino – è dovuta a molti motivi, tra questi l’alto debito e la bassa crescita, fattori che hanno effetti su liquidità banche. Per prima cosa è necessario che il governo continui a mantenere il rigore sui conti pubblici. Rigore non è recessione, ma sviluppo. Il rigore è ancora necessario per stabilizzare il credito e per dare poi vita a politiche di sviluppo”.
“Questo accordo – dice ancora – è un pilastro per la ripresa delle pmi, ma deve essere accompagnato da altre misure, da altri pilastri”. Tra questi: 1) il rafforzamento del fondo centrale di garanzia, strumento fondamentale per rimettere in moto la macchina; 2) l’irrobustimento patrimoniale dei consorzi fidi che sono una caratteristica del nostro paese e hanno fatto molto per le nostre imprese; 3) la capitalizzazione delle nostre imprese. “Il sistema imprenditoriale – conclude Marino – necessita di Misure che ne accompagnino con determinazione le politiche di capitalizzazione e di crescita dimensionale”. (LF)
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