Se a Mirafiori vincesse il no per Sergio Marchionne “ci sarebbero moltissime alternative”.
“Venerdì scorso – ha detto l’amministratore delegato della Fiat al Salone dell’Auto di Detroit – ero in Canada a Brampton per lanciare il charger della Chrysler. Ci hanno invitato a investire e aumentare la capacità produttiva. C’è un grande senso di riconoscimento per gli investimenti che abbiamo fatto là. Stanno aspettando di mettere il terzo turno, trovo geniale che la gente voglia lavorare, fare anche il terzo turno. Lavorare sei giorni alla settimana è una disponibilità incredibile, in Europa questo è un problema, Brampton è una possibilità, ma ce ne sono moltissime altre dappertutto come Sterling Heights”.
“La proposta per Mirafiori è di una chiarezza incredibile. Vogliamo mandare avanti la fabbrica e tutto l’indotto, solo questo. Cerchiamo di parlare di questo e non di altro. Non ho altre ambizioni al mondo” , ha proseguito l’ad di Fiat.
“Lo sviluppo del piano industriale per Mirafiori – ha osservato – è assolutamente chiaro. Vogliamo introdurre una piattaforma e una serie di modelli per mantenere l’occupazione ai massimi livelli possibili. Voglio fare vetture e farle bene. Se volete che non lo facciamo a Mirafiori, me lo dite e andiamo altrove”.
D’accordo il presidente della Fiat, John Elkann, per il quale “non si può dire che le condizioni per farlo non ci siano”. (FRN)