“Ogni volta che si va a votare si dice che é sotto ricatto. Quale é l’alternativa al voto? Devo fare un investimento, non é un ricatto, é una scelta da farsi. Non é un ricatto quella della Fiom che vuole dettare le condizioni dell’investimento? Facciamo scegliere ai lavoratori”. Così ai giornalisti l’a.d. del gruppo Fiat, Sergio Marchionne, che riferendosi al referendum sull’accordo di Mirafiori che si terrà il 13 e il 14 gennaio ha aggiunto: “la proposta é molto chiara. E’ inutile che andiamo a intrometterci tra giudici e giuria. Decidano i lavoratori. E’ la loro vita”. Marchionne ha aggiunto che “il modo di lavorare non può rimanere quello di 20 anni fa. Il posto di lavoro si difende aggiornando il metodo lavorativo. Questo mondo é cambiato. Ci vogliamo adeguare o no? Non sto dando un giudizio morale su quanto successo qua, ma rimanere in Italia e pensare che non importi é una cavolata. Le macchine devono essere competitive per essere esportate. Devo essere competitivo con gli Usa, non con quello di Perugia.
“Non si può confondere il cambiamento con un insulto all’Italia”, ha proseguito rispondendo al leader della Cgil, Susanna Camusso. “Se insulto significa introdurre un nuovo modello di lavorare in Italia mi assumo le mie responsabilità – ha affermato Marchionne – ma non lo é. L’ho detto ripetutamente e lo continuo a ripetere. E’ un messaggio totalmente coerente con la strategia industriale di questo gruppo. Siamo assolutamente convinti che il modo di operare industrialmente in Italia, anche sulla base della nostra esperienza internazionale, deve essere rinnovato”. Marchionne ha aggiunto che “stiamo cercando di cambiare una serie di relazioni che storicamente hanno guidato il sistema italiano. In questo sono assolutamente colpevole. Stiamo cercando di cambiarlo, di aggiornarlo e di renderlo competitivo. Non si può confondere questo con un insulto all’Italia. Anzi, vogliamo più bene noi all’Italia in questo senso qua, cercando di cambiarla. Il vero affetto é cercare di fare crescere le persone e farle crescere bene. Stiamo cercando di farlo a livello industriale”. (FRN)