“Marchionne è stato un abilissimo uomo di finanza capace di utilizzare le risorse finanziarie, compresi i prestiti, per la salvezza e il rilancio dell`azienda. Meno brillante è invece il risultato industriale, dove tutti gli obiettivi di produzione e vendita non sono stati raggiunti, e anche di molto”. Lo scrive l’ ex leader della Cgil, oggi deputato di Liberi e Uguali, Guglielmo Epifani in un editoriale pubblicato sul sito di Articolo Uno.
“Aveva ragione Marchionne – sottolinea ancora Epifani – a difendere il primato tecnologico del gruppo sull’alimentazione a metano, ma aveva torto quando per dieci anni continuava a dire che il futuro dell`auto non sarebbe stato nell’elettrico”. E dopo aver indicato le criticità per l`Italia derivanti dalla scelta di Fca di internazionalizzarsi, Epifani parla dell`impostazione che Marchionne diede alle relazioni industriali. Nell`editoriale l`ex leader della Cgil non usa mezzi termini e ne parla come del tema “più controverso”. “Marchionne – scrive l`ex leader Cgil – nei primi anni cerca l`accordo e il consenso dei lavoratori e dei sindacati”. Poi, scrive Epifani, i rapporti con Cgil e Fiom passano allo “scontro aperto”, oppure diventano “inesistenti”.
Mentre, sottolinea Epifani, “dall’altra parte dell’oceano, i rapporti coi lavoratori e il sindacato restano positivi e il fondo pensioni aiuta Marchionne in una operazione finanziaria che rafforza il controllo Fiat in Chrysler. Il rapporto col sindacato diventa in questo modo funzione dell`interesse dell`azienda e degli azionisti soprattutto”. Infine per Epifani resta il dubbio seguente: “Si poteva evitare la contrapposizione degli anni seguenti, si poteva continuare in un modello positivo di relazioni e rispetto?”. Per l`ex leader sarebbe stato meglio proseguire sulla strada del dialogo. Ma le cose – scrive – “andarono diversamente”.