“Il nostro Paese ha una straordinaria occasione industriale: 20 miliardi di investimenti da parte di una grande industria, oggi multinazionale, sono un’opportunità che il sistema Italia non può perdere”. Lo ha sottolineato il ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani, al termine dell’incontro con l’amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne.
Sul piano industriale e sull’avvio del progetto Fabbrica Italia “non c’è una data limite. C’è la voglia dell’azienda di investire. Se ci sono oggi tutte le condizioni che debbono esserci – ha dichiarato – e se le relazioni industriali sono tali da poterlo consentire, penso che Fabbrica Italia partirà quasi subito”.
Quello con Marchionne “è stato un incontro molto importante”, ha detto, facendo sapere che l’ad della Fiat oggi ha incontrato anche il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Le manifestazioni di interesse per lo stabilimento Fiat di Termini Imerese sono aumentate da 5 a 7.
“Io non ho mai minacciato di lasciare l’Italia, ho solo detto che senza l’Italia il conto economico sarebbe andato meglio, cerchiamo di lavorare su Fabbrica Italia”. Così l’amministratore delegato a margine dell’incontro.
Il manager italo-canadese ha anche aggiunto che le assunzioni per lo stabilimento di Pomigliano partiranno dal 2011. A chi poi gli ha domandato di commentare la posizione della Fiom secondo cui c’è poca chiarezza sullo stabilimento napoletano della Fiat, l’ad ha risposto: “C’è una chiarezza assoluta, c’è un accordo che è stato firmato. Abbiamo già cominciato ad investire, la macchina partirà l’anno prossimo. Pomigliano è un discorso chiuso”. La newco della Fiat a Pomigliano d’Arco, ha sottolineato, potrà assorbire l’organico dello stabilimento in ristrutturazione.
Il ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani, vedrà nei prossimi giorni i sindacati dei metalmeccanici per discutere del futuro degli stabilimenti italiani di Fiat. Ma non si tratterà di un tavolo e, quindi, alla riunione non parteciperanno rappresentanti del Lingotto. Lo ha sottolineato lo stesso Romani al termine dell’incontro.
Romani si è poi mostrato ottimista sul mantenimento dei livelli occupazionali in Fiat. Ha ricordato che un’azienda che è pronta a investire 20 miliardi e che deve aumentare la produzione da 650mila a 1 milione e 400mila vetture, secondo quanto è indicato nel piano industriale, non solo non può tagliare posti di lavoro, anzi li deve incrementare.