“Non siamo rassegnati alla irreversibilità delle attuali divisioni tre le Confederazioni”. È l’auspicio del segretario generale della Uila-Uil, Stefano Mantegazza, espresso nel corso del IV Congresso nazionale del sindacato. I fautori della divisione, secondo Mantegazza, sono una “minoranza sparuta che per dimostrare a se stessa di esistere ha bisogno della ribalta della firma separata di turno”. “Dobbiamo tagliargli l’erba sotto i piedi tutti i giorni – ha aggiunto – riducendogli la possibilità di andare in scena”. Infine, Mantegazza ha lanciato una proposta a Fai e Flai: misurare sperimentalmente la rispettiva rappresentatività del mondo agroalimentare, sulla base del numero di iscritti, certificato dagli enti pubblici e quelli bilaterali. “L’obiettivo – ha concluso Mantegazza – è quello di costituire, in proporzione alla relativa e rispettiva rappresentatività, sedi e procedure unitarie in cui assumere decisioni vincolanti anche per gli eventuali dissenzienti per l’approvazione delle piattaforme e delle ipotesi di accordo di ogni livello di contrattazione”. (LF)
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