La mini-Aspi comporterà una riduzione fino a 1.000 euro delle indennità di disoccupazione con requisiti ridotti, un taglio fino al 40% dei contributi figurativi ai fini pensionistici e, in alcuni casi, porterà alla perdita del diritto stesso alla pensione: questo è il destino che, secondo la riforma del mercato del lavoro proposta dal governo Monti, attende oltre 500.000 lavoratori, impiegati annualmente in lavori stagionali. È quanto ha dichiarato oggi il segretario generale della Uila, Stefano Mantegazza, commentando i dati elaborati dall’ufficio studi del sindacato agro-alimentare della Uil.
“La sostituzione del trattamento di disoccupazione a requisiti ridotti con la mini-Aspi produrrà danni significativi” spiega Mantegazza “in particolare, alle lavoratrici, ai lavoratori più giovani e agli immigrati; nel settore alimentare oltre 100.000 persone saranno colpite da questa riforma. La stagionalità è tipica di molte attività nel nostro paese e coinvolge centinaia di migliaia di lavoratori che non trovano altra opportunità di occupazione. Non è possibile ridurre, proprio a costoro, precari per antonomasia, diritti e tutele”.
“È un destino inaccettabile che il parlamento deve modificare” ha concluso Mantegazza “Siamo convinti che un paese possa e debba risparmiare su tutto tranne che sui trattamenti assistenziali e pensionistici di chi lavora tre quattro mesi l’anno”. (FRN)