E’ stata approvata ieri, dal Consiglio dei ministri, la Legge di stabilità, ossia una manovra da 36 miliardi di euro, 6 miliardi in più rispetto ai 30 annunciati. Le entrate provengono dalla spending review (15 miliardi), dallo spazio sul deficit (11,5), dalla tassazione sulle rendite finanziarie (3,6 miliardi), dalla lotta all’evasione (3,8 miliardi), e dalle slot machine (1 miliardo).
Il fiore all’occhiello della manovra, secondo il premier Renzi, sarebbero i 18 miliardi di tasse in meno, corrispondenti alla metà del costo della manovra stessa. “Mentre altrove la riduzione delel tasse è ad appannaggio di alcune forze politiche – ha dichiarato il premier in conferenza stampa – in Italia non è di sinistra né di destra, ma da persone normali, perché si era arrivati a un livello pazzesco”. Inoltre, ha aggiunto il premier, “le Regioni hanno tranquillamente lo spazio per abbassare le tasse, se vogliono”.
Vediamo punto per punto le principali novità introdotte tramite la Legge di stabilità.
Bonus 80 euro:
Il bonus, per il quale sono stati varati 9,5 miliardi, diventa stabile ma cambia di segno. Non sarà più un bonus aggiuntivo, corrispondente a una maggiore uscita, ma una detrazione, corrispondente a una minore entrata.
Irap:
L’imposta regionale per le attività produttive subirà un taglio di 5 miliardi, attraverso il taglio della componente lavoro (la quale si aggiunge al taglio del 10% già operato nel 2014) che porterà a un risparmio medio per le aziende (al di sopra dei 15 dipendenti) di circa 720 euro all’anno su ogni dipendente e, quindi, un minor peso fiscale di oltre 10 mila euro l’anno.
Tfr in busta paga:
Nella legge di stabilità ci sono “100 milioni di euro a garanzia dell’anticipo del trattamento di fine rapporto per chi vorrà averlo in busta paga”, ha detto il premier Renzi. Le banche che anticiperanno alle imprese le risorse per pagare il Tfr in busta paga avranno la stessa remunerazione che oggi viene garantita al Tfr in azienda (1,5% più lo 0,75% del tasso d’inflazione). Il meccanismo prevede che, di fronte alla richiesta del dipendente, l’impresa si faccia certificare dall’Inps il diritto alla prestazione. La certificazione trasmessa alla banca porta all’erogazione del finanziamento. Alla scadenza del finanziamento, in caso di mancata restituzione delle somme da parte dell’azienda, la banca si rivolge all’Inps per recuperare le spettanze. Sull’apposito fondo di garanzia Inps ci sarà la controgaranzia dello Stato. Questo consente anche alle banche di non avere un problema con le regole di Basilea. La presenza della garanzia pubblica evita un fardello patrimoniale per i finanziamenti legati al Tfr in busta paga. Il provvedimento, previo decreto attuativo e successivo protocollo tra ministeri competenti e Abi, dovrebbe essere operativo a metà 2015 con effetto retroattivo dall’inizio dell’anno. In ogni caso, fanno sapere all’Abi, sta alle banche decidere se partecipare, visto che non è prevista un’obbligatorietà anche se fra gli istituti di credito c’è l’opinione che il provvedimento possa contribuire a ravvivare la domanda, attualmente molto scarsa. Ora la parola passa ai tecnici che dovranno definire nei dettagli la convenzione.
Sgravi per chi assume:
Le imprese che assumono potranno godere anche dello sgravio sui contributi a loro carico, azzerati per tre anni sui neoassunti. Misura per cui saranno stanziati quasi due miliardi. “Tolgo l’articolo 18, i contributi e la componente lavoro dall’Irap. Cosa vuoi di più? Per chi vuole assumere verranno meno tutti gli alibi”, ha dichiarato il Presidente del Consiglio.
Aiuti alle famiglie:
Alle famiglie sconti per 500 milioni. Per sostenere quelle con figli arriva un sostegno fino al terzo anno di età. Per i nuclei numerosi prevista anche l’esenzione dei ticket, con la riforma che sarà pronta entro fine anno.
Agevolazioni partite Iva:
800 milioni psono destinati alle partite Iva con reddito basso. “Chi ha come partita Iva un basso livello di reddito- ha spiegato Renzi -, cioè sotto i 15 mila euro, avrà un regime forfettario”.
La lotta all’evasione fiscale:
Dalla lotta all’evasione arriveranno 3,8 miliardi, una cifra “prudenziale” ha detto Renzi, secondo il quale “la lotta contro l’evasione non si fa fermando i clienti che escono dai negozi, ma incrociando le banche dati”. Per farlo cambiano verso i controlli fiscali, con l’obiettivo di aiutare il contribuente all’auto-correzione e concentrare il contrasto su frodi e contribuenti meno collaborativi. Di fatto l’Agenzia delle Entrate mette a disposizione nuovi flussi di dati per aiutare il contribuente ad assolvere correttamente, a monte, i suoi obblighi fiscali e consentirgli, eventualmente, una volta presentata la dichiarazione, anche di correggere in autonomia la propria posizione. Il ravvedimento operoso, che attualmente prevede la riduzione delle sanzioni a 1/8 del minimo solo entro un anno, allarga le sue porte fino a coprire i termini dell’accertamento con sanzioni minime via via rimodulate in funzione dei tempi con cui il cittadino sana l’errore. Sanzioni ancora più ridotte se la regolarizzazione, anche sui versamenti, avviene entro 90 giorni.
Aumento tasse per fondi pensione e fondazioni:
Con la manovra arriva un aggravio da 1,2 miliardi per fondi pensione e fondazioni che si aggiungono ai 2,4 di aumento di tassazione delle rendite dell’anno scorso.
Risorse per ricerca e sviluppo:
Mezzo miliardo di risorse invece per il credito d’imposta sugli investimenti in ricerca e sviluppo. Per le imprese possibile anche il ‘patent box’, ovvero un meccanismo di sostegno ai brevetti, con agevolazioni sui guadagni.
Risorse per scuola, sicurezza, imprese:
1 miliardo sarà destinato alla stabilizzazione di 149 mila precari. Il comparto darà molto in cambio, in chiave di spending review (sicuri 140 milioni che arriveranno dalla riforma delle commissioni per gli esami di maturità, composte solo da insegnanti interni).
F.P.