E’ stato raggiunto l’accordo per il rinnovo del contratto nazionale per gli operai agricoli e florovivaisti, Romano Magrini, responsabile rapporti con i sindacati della Coldiretti è stata una trattativa difficile?
Tutto sommato no, in tutte le trattative si arriva a un punto in cui o si rompe o si va avanti, ma normali difficoltà a parte, si può dire che è stata una trattativa che da ottobre a oggi ha saputo approfondire tutti i punti necessari e ha saputo trovare un buon compromesso.
Quali sono secondo lei le novità più importanti contenute nella parte normativa del rinnovo?
Sono stati conseguiti importanti risultati sul versante della semplificazione e razionalizzazione con la creazione di un unico ente bilaterale nazionale nonché con l’impegno a rivisitare gli strumenti bilaterali territoriali. Inoltre è stato concordato un nuovo articolato che l’introduce un innovativo strumento di approccio delle crisi che darà modo alle parti di affrontare contingenze e congiunture negative attraverso percorsi temporanei e sperimentali idonei a generare le condizioni per il superamento di dette crisi.
Altro?
Sono stati introdotti alcuni nuovi elementi di welfare sociale in termini di pari opportunità, ammissione al lavoro dei minori, possibilità di trasformare a part-time il rapporto di lavoro della madre in caso di necessità, la regolazione della malattia ed infortunio degli apprendisti, permessi retribuiti per il padre in caso di nascita o adozione, di permessi per l’apprendimento della lingua italiana da parte di lavoratori cittadini extracomunitari.
Riguardo alla parte salariale?
Alla fine è stato è trovato un buon compromesso. È stata decisa un percentuale che poi verrà applicata sui diversi salari applicati nei territori. Inoltre le dinamiche salariali non saranno più legate al protocollo del luglio ’93 ovvero all’inflazione programmata ed all’indennità di vacanza contrattuale, ma al nuovo sistema previsto dall’accordo del 21 gennaio 2009.
Sono stati positivi i rapporti con i sindacati?
Sì, perché tutti hanno saputo fare dei passi indietro alla fine si scelta la strada della responsabilità.
L’agricoltura italiana ha sofferto per la crisi?
Certamente, ma quello chi ci preoccupa maggiormente è che a giugno scadranno le agevolazioni per le aree disagiate e per ora non si intravede una possibile proroga. Ciò renderà i costi per i coltivatori del tutto insopportabili.
La Coldiretti è soddisfatta per il decreto flussi per gli immigrati stagionali?
Sì, 80mila ingressi rappresentano per noi un numero sufficiente.
Gli operai agricoli sono stati al centro dei fatti di Rosarno, come Coldiretti che opinione avete?
Che bisogna combattere in ogni modo contro lo sfruttamento del lavoro nero.
Luca Fortis