Flessibilità per i genitori, job sharing, part-time ciclico. Sono questi i punti qualificanti in tema di welfare aziendale contenuti nell’ultimo integrativo Luxottica rinnovato ad ottobre 2011.
Novità che si inseriscono nella tradizione dell’azienda che dal 2009, sotto la guida di Del Vecchio, ha realizzato importanti innovazioni per rilanciare il welfare, sostenendo interventi mirati e vicini alle esigenze dei dipendenti. Luxottica ci tiene a precisare che alla base di questi interventi non c’è mai stato uno spirito paternalistico ma un’attenzione vera a migliorare le condizioni di lavoro dei dipendenti. Da questo la scelta di costruire, di comune accordo con il sindacato, un welfare aziendale e di legarlo a precisi obiettivi di incrementi della qualità della fabbrica.
L’obiettivo è quello di integrare il salario con una serie di benefit non monetari. Per questo dal 2009 si sono succedute diverse iniziative a sostegno del reddito. Il primo esempio in questo senso è stato il carrello della spesa da 110 euro fornito ai dipendenti. L’iniziativa si è ripetuta anche negli anni consecutivi secondo un pacchetto di accordi individuato con le organizzazioni sindacali e collegato a indicatori di qualità della produzione. Nei successivi accordi del 2010 sempre sul tema del welfare, Luxottica ha aggiunto misure di carattere sociale, quali l’acquisto di beni di largo consumo, aiuti alle famiglie, nel campo della sanità e dell’istruzione, come ad esempio il rimborso del costo dei libri e le borse di studio.
Ma uno degli interventi più rilevanti dal punto di vista economico è la cassa sanitaria integrativa diretta a tutti i dipendenti, operai e impiegati, non solo quadri e dirigenti. La cassa sanitaria è interamente a carico dell’azienda ed estende la copertura non solo al singolo dipendente ma a tutto il nucleo familiare. Copre le spese sostenute per le prestazioni odontoiatriche, le visite specialistiche, gli esami di alta diagnostica e i grandi interventi. Per ciascuna di queste tipologie i massimali di spesa sono stati concordati al tavolo delle trattative.
Importanti anche le iniziative previste per la popolazione femminile con un sostanziale pacchetto per la maternità, dal momento che la manodopera femminile impiegata nel gruppo rappresenta circa il 65-70% di quella totale. Nel sito di Milano, ad esempio, sono state varate una serie di iniziative a sostegno della genitorialità, a partire da convenzioni con asili nido fino ad iniziative di sostegno nella crescita dei figli, come ad esempio la facilitazione a ricorrere a società esterne individuate dall’azienda in caso di necessità improvvisa di babysitteraggio.
Nell’ultimo contratto integrativo firmato, infine, sono state introdotte ulteriori misure di welfare aziendale, quali la possibilità, in vista di una maternità, di conferire a una “banca ore” straordinari e giorni di ferie che si potranno trasformare successivamente in permessi aggiuntivi e retribuiti per accudire i figli. E’ previsto inoltre il part-time ciclico, che contribuisce all’eliminazione dei contratti interinali o di somministrazione, abbassando il tasso di precarietà e garantendo al lavoratore un contratto a tempo indeterminato che gli assicura un periodo fisso all’anno. Ancora, altra forma di flessibilità è il job sharing familiare che potrà consentire al lavoratore di condividere il proprio posto di lavoro con un parente stretto, sia coniuge che figlio, oppure farsi sostituire da questi in caso di impedimento temporaneo. Questa iniziativa, che ovviamente richiede un programma di formazione del parente che entra in sostituzione del dipendente, è del tutto innovativa e in fase sperimentale.
Tra le altre misure, infine, il congedo di paternità retribuito, ulteriori permessi non retribuiti per la cura dei figli, permessi allo studio e mensa gratuita per tutti i dipendenti.