Il dato sul calo dell’occupazione dipendente nelle grandi imprese, diffuso oggi dall’Istat, non fa altro che confermare ciò che dall’inizio della crisi era sotto gli occhi di tutti: che la crisi avrebbe avuto effetti devastanti sull’occupazione. Così Guglielmo Loy, segretario confederale della Uil, commenta l’andamento del 2009 che “ha registrato, per la prima volta, un calo dei lavoratori dipendenti, dopo un trend di crescita costante negli ultimi 13 anni”. Secondo stime Uil, dall’inizio del 2009 ad oggi, si sono persi oltre 199 mila posti di lavoro dipendente (meno 1,1%), a cui vanno aggiunti gli oltre 450 mila lavoratori in cassa integrazione (più 311,4% rispetto al 2008). Per Loy è necessario “intervenire, quanto prima, per mettere fine alla continua erosione della base occupazionale, per far sì che il 2010 sia veramente, e non solo a parole, l’anno del lavoro”. “Servono, sottolinea il sindacalista, azioni concrete per l’occupazione, sul modello dell’accordo per la riforma della formazione siglato nei giorni scorsi, con il coinvolgimento attivo e condiviso di tutti i livelli istituzionali e sociali”. La Uil ne indica due: far ripartire i consumi mettendo più soldi delle tasche dei lavoratori dipendenti attraverso anche la riduzione fiscale nazionale e locale; mettere in cantiere un piano straordinario di grandi, medie e piccole opere pubbliche, ricomprendendo anche interventi di housing sociale, attraverso l’allentamento dei vincoli del patto di stabilità degli enti locali. (FRN)