Per la Fnp-Cisl non sono più “sopportabili” le disposizioni “provvisorie”, prese in fase di emergenza ma tutt’ora in atto, che “scaricano che impediscono ai parenti di far loro visita agli ospiti anziani, disabili o con disturbi psichiatrici”.
“Occorre aggiornare protocolli e direttive di Regione Lombardia in relazione anche alla campagna di vaccinazione in atto”. È questa una delle richieste che Emilio Didonè, segretario dei pensionati Cisl della Lombardia, porterà ai tavoli tematici convocati dalla Direzione Welfare di Regione Lombardia, che vedranno impegnati i sindacati dei pensionati di CGIL CISL UIL su “questioni fondamentali per la continuità operativa del settore”. Un tavolo tecnico affronterà i temi economici e finanziari delle RSA, un altro la questione del divieto delle visite dei parenti, e un terzo l`argomento delle professioni e della fuga degli operatori dalle RSA.
“Tenuto conto di quanto accaduto l`anno scorso, è comprensibile che la chiusura all`esterno possa essere stata la soluzione più adeguata durante la terribile prima ondata. Ma oggi, in considerazione dei danni psicologici e fisici riscontrati e che da queste limitazioni sono scaturiti e scaturiscono, occorre urgentemente porre rimedio. Come? Aggiornando protocolli e direttive di regione Lombardia in relazione anche alla campagna di vaccinazione in atto”, si legge in un comunicato.
“Purtroppo, settimanalmente riceviamo preoccupanti e accorate richieste di aiuto da parte di familiari che talvolta non riescono neanche ad avere tempestive e puntuali informazioni sulle condizioni di salute dei loro cari ricoverati – prosegue la nota – Ci arrivano anche segnalazioni relative a situazioni di depressione, disturbi del comportamento, regressioni degli ospiti in RSA intuite dai parenti nei colloqui telefonici saltuari. Tuttavia, le segnalazioni che più fanno sentire impotenti sono quelle relative all`impossibilità di vedere, assistere, accompagnare un parente negli ultimi giorni di vita”.
“Una persona vaccinata, adeguatamente protetta con i dispositivi, e istruita sui comportamenti da tenere durante la visita, non può rappresentare un pericolo né per se stessa, né per gli altri.
Quindi – conclude Didonè – anche la Regione Lombardia deve trovare le modalità di riaprire le visite dei parenti nelle RSA, come sta già avvenendo in alcune strutture sanitarie di altre regioni, sia per combattere la solitudine sia per non perdere la premura e l`affetto che i nostri cari meritano”.
E.G.