“La crisi in Lombardia continua a distruggere posti di lavoro e professionalità, e le previsioni economiche ci dicono che questo trend negativo proseguirà per tutto il 2014. A dirlo sono Nino Baseotto, Segretario generale della Cgil Lombardia e Fulvia Colombini, della Segreteria.
Nel frattempo le tutele degli ammortizzatori sociali in deroga subiranno un taglio per effetto dei nuovi criteri che il Governo si appresta a varare.
In Lombardia sono stati persi nel corso dell’anno circa 75.000 posti di lavoro; coloro che stanno usufruendo degli ammortizzatori in deroga sono circa 80.000 lavoratori e lavoratrici, per lo più concentrati in aziende di piccole dimensioni. Una parte potrebbe vedere a rischio il proprio posto di lavoro se gli ammortizzatori in deroga saranno ridotti per durata, per mancata possibilità di accesso, per inasprimento dei requisiti individuali.
Da tempo Cgil Cisl Uil hanno chiesto alla Regione un forte impegno per sostenere, rendere conveniente ed allargare il ricorso ai contratti di solidarietà di tutti i tipi. Contratti di solidarietà difensivi, che attraverso la riduzione di orario difendano i posti di lavoro; contratti di solidarietà per le piccole imprese, che probabilmente vedranno una decurtazione del fondo nazionale di sostegno; contratti di solidarietà sostenuti dalla bilateralità, come e’ già possibile per le aziende artigiane lombarde; contratti di solidarietà espansivi che, per le aziende che hanno prospettive positive, includano per esempio i lavoratori precari o avviino nuove assunzioni. Questa necessità e’ stata raccolta dalla politica, e su iniziativa del Partito Democratico e del Movimento Cinque Stelle, e’ partito l’iter per l’approvazione di una legge regionale che nel corso del dibattito ha coinvolto anche le forze politiche di maggioranza, approdando a un testo unico che verrà approvato il 18 dicembre 2013. La Cgil ha partecipato alle audizioni e, insieme agli altri sindacati confederali, ha contribuito con i suoi emendamenti alla definizione del testo. Se mercoledì 18 dicembre la legge regionale verrà votata e finanziata, rappresenterà uno strumento positivo per sostenere i lavoratori e il lavoro. Dalla crisi però usciremo – concludono i due segretari regionali Cgil – quando ripartiranno gli investimenti, quando si creerà sviluppo sostenibile, quando tornerà a crescere la domanda di lavoro. Pertanto chiediamo che le politiche regionali della Giunta e del Consiglio si occupino a fondo di questi temi in stretto rapporto con le parti sociali e con il territorio”.
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