Ci chiediamo sempre con maggiore incertezze come si muove il Governo sul fronte economico e se questa “trattativa confusa“ in seno alla maggioranza porterà a decisioni senza la dicitura “salvo intese”. Noi rischiamo di passare dalla crisi alla recessione e senza soluzione di continuità alla stagnazione . Abbiamo bisogno di riaccendere il motore e mettere benzina e sappiamo bene che il serbatoio è L’Europa.Quindi in questo delicatissimo momento per buonsenso non facciamo polemiche. L’Europa ha deciso tramite le infrastrutture monetarie di mettere a disposizione risorse sicuramente per i beni pubblici,la salute, la sicurezza e la difesa condividendo strumenti come la BCE la Bei (Banca europea investimenti) e mettendo mano al bilancio dell’Unione, creandone dei nuovi strumenti come il” Sure” per sostenere la cassa integrazione di chi perde il lavoro e dunque al sostegno al lavoro e noi dobbiamo essere chiari che NON vogliamo una mutualizzazione del nostro debito . E’ evidente che la crisi pandemia ci chiama tutti a investire sulla salute rafforzando il sistema sanitario che significa anche lavoro, e per la ripresa lo Stato metterà a disposizione intorno ai 550 miliardi. Dovremo introdurre garanzie sui prestiti che le banche devono concedere alle imprese e il CDM sta pensando a scaglioni a seconda della richiesta .Ma se ci impantaniamo su scaglioni senza decidere una soglia unica del 90% perdiamo tempo e va a scapito dell’urgenza con cui questi soldi devono arrivare alle imprese. C’è bisogno di una garanzia del 25% sul credito che è fatto ovviamente sul fatturato del 2019 con un percorso di rientro in 10 anni, anche flessibile (5 anni)per non ammazzare le imprese. Niente patrimoniale ma sicuramente un incentivo a chi ha il risparmio in cassetta di sicurezza per comprare BTP, lasciando stare il MES che ha condizionamenti che non servono se non a mettere paura della TROIKA cioè “l’insieme dei creditori ufficiali durante le negoziazioni con i paesi”, costituito da rappresentanti della Commissione europea, della Banca centrale europea e del Fondo monetario internazionale. Come è successo in Grecia . E ancora come correggere il Golden Power cioè il potere d’oro che può proteggere le società importanti e le nostre aziende che rischiano di essere comprate per pochi euro visto il tonfo in Borsa. E uno scudo rafforzato pensato dall’esecutivo per difendere settori strategici : energia, trasporti ,sicurezza nazionale, aggiungendo alimentari, comunicazioni, settore sanitario ,assicurativo, attraverso la potestà di opporsi all’acquisizione di quote nostre di società estere che scalano il nostro paese. Uno strumento potente messo in circolo nel decreto legge 15 marzo 2012 n. 21, con il quale è stata rivista e ridefinita la sezione dedicata ai poteri speciali del governo. Per avere liquidità e subito la collaborazione tra uffici pubblici e Banche dovrà essere fortissima per avere subito un circuito virtuoso dove scorrono velocemente gli aiuti. Dunque come fare per far arrivare presto gli euro e non impantanarsi nella .burocrazia e dunque dare immediatamente al sistema bancario le risorse. Abbiamo banche che hanno liquidità ferma,le risorse che arriveranno da BCE certificate ( garantite da BancaItalia che non comprendono la ridistribuzione dei dividendi) , devono creare un fondo apposito controllato dal pubblico e da Banca Italia,risorse convogliate alla clientela,commissioni bassissime se non addirittura,perché è la rete bancaria che è tracciabile e fa verifiche di restituzione su chi chiede i prestiti e insieme tutti gli organi di controllo che vigilano sul trend. Noi dobbiamo contemporaneamente sbloccare i cantieri e concordare con l’Europa un allentamento dei vincoli per le infrastrutture che sono l’ossigeno per noi perché sappiamo bene che il Codice degli appalti ha frenato i cantieri e dunque lo snellimento delle gare di appalto e vigilare con principi di trasparenza facendo funzionare le banche dati della polizia,delle finanze,di Banca Italia.
Alessandra Servidori