L’azienda svedese che produce sistemi di allarme prosegue la crescita nel nostro paese, dove ha raggiunto i 1.200 dipendenti. A breve sarà aperta una sede anche a Napoli, con nuovi posti di lavoro al sud. Previsti anche nuovi investimenti.
La sensazione di insicurezza – motivata o meno- degli italiani mette le ali a Verisure, l’azienda svedese specializzata nei sistemi di allarme, presente in 15 paesi con 3 milioni di clienti di clienti e 16 mila dipendenti, di cui 1.200 solo in Italia. Nei giorni scorsi, in un incontro stampa organizzato a Roma, l’azienda ha diffuso alcuni dati significativi, che spiegano il successo che sta riscuotendo. In un paese dove, secondo le statistiche del Viminale, sono 277 i reati denunciati ogni ora, oltre un terzo delle famiglie ritiene di vivere in un quartiere a rischio criminalità, timore che sale al 51% per gli abitanti delle grandi città, mentre secondo il Censis 8 italiani su 10 percepiscono ‘’un calo di sicurezza nel paese’’ e il 42% ritiene addirittura che l’Italia sia meno ‘’sicura’’ rispetto ad altri paesi Ue.
Dato il quadro, non c’è da stupirsi se, fin dal debutto, la start up italiana di Verisure si è subito distinta per il miglior trend di crescita del Gruppo. Oggi Verisure conta in Italia 90 mila clienti e circa 1200 tra dipendenti e collaboratori. Arrivata in Italia nel novembre 2013, l’azienda svedese ha investito molto nell’innovazione e nel capitale umano. In cinque anni, nelle otto regioni nelle quali Verisure è presente sono stati creati in media oltre 400 nuovi posti all’anno; a inizio 2019 e’ stata aperta una sede anche a Napoli, preludio alla creazione di ulteriori nuovi posti di lavoro in tutto il sud.
La politica occupazionale del gruppo, inoltre, è fortemente orientata ai giovani e alla parita’ di genere: l’età media degli impiegati non supera il 35esimo anno d’età, di cui il 45% donne in ruoli di middle management. Con training continuo e stage finalizzati all’assunzione, nel 2018 la società ha promosso una cultura aziendale di diversity management e work-life balance e sostenuto le nuove risorse.
L’incontro romano – un happening in cui gli ospiti hanno potuto visitare anche la centrale operativa, la più grande d’Europa- è stata l’occasione per presentare il nuovo prodotto della casa, Zero Vision. Costato 6 milioni di euro e due anni di ricerca, è un meccanismo comandato dalla centrale operativa che, in caso di effrazione, consente di azzerare la visuale degli intrusi riempiendo di un fumo spessissimo (ancorché innocuo) il locale in cui si trovano, abitazione o negozio che sia.
“Con ZeroVision, – ha spiegato Ilker Mat, direttore generale di Verisure Italia- aumentiamo gli standard di sicurezza garantendo un intervento umano immediato solo in caso di intrusione verificata, ponendo la massima attenzione all’incolumità delle persone”. L’attivazione di ZeroVision viene decisa dalla centrale operativa ( in funzione h24 ogni giorno dell’anno) e solo in caso di, appunto, intrusione ‘’verificata’’: perché c’è anche da dire che sui quasi due milioni di ‘’scatti di allarme’’ arrivati alla centrale nel corso del 2018 e controllati dagli operatori, solo 3 mila corrispondevano a un reale tentativo di furto. In ogni caso, le prospettive per il futuro dell’azienda sono più che rosee: entro il 2025 Verisure conta di triplicare gli attuali investimenti, di aumentare di 5 volte il portafoglio clienti e di assumere altre 8 mila persone. La paura fa novanta, anche nei bilanci.
N.P.