Lavoro, previdenza, impatto dell’intelligenza artificiale e soprattutto il ruolo delle donne. Sono stati questi i temi affrontati nell’incontro promosso dall’INPS e dalla Fondazione Marisa Bellisario che ha come obiettivo il sostegno delle donne nella loro vita professionale e personale, la valorizzazione del merito e del talento, e la promozione di carriere al femminile, oltre a sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sul tema delle pari opportunità.
“È fondamentale discutere delle strategie per superare i gap di genere – ha detto in apertura la presidente della Fondazione Bellisario, Lella Golfo,- e per governare i cambiamenti, cogliendo le opportunità offerte dalle nuove tecnologie e dall’intelligenza artificiale. La Fondazione, dedicata alla valorizzazione del talento femminile, è un laboratorio di idee e proposte, un luogo di confronto su temi fondamentali.”
Nel suo intervento la Direttrice Generale dell’Inps, Valeria Vittimberga, ha sottolineato come “l’Inps è cresciuto nel tempo, gestendo oltre 400 prestazioni, dalla Riforma della disabilità alle politiche attive, fino alla piattaforma SIISL in collaborazione con il Ministero del Lavoro. Rispetto agli enti previdenziali e assistenziali europei, abbiamo metà del personale, grazie alla qualità dei nostri funzionari, che lavorano per obiettivi chiari e non per semplice timbratura. Utilizziamo l’innovazione per sopperire alle inevitabili carenze di risorse, proponendoci come pilastri del welfare italiano, partecipando attivamente al dibattito pubblico e generando valore sociale. Con un’utenza variegata, dai giovani agli anziani, vogliamo rimanere radicati sul territorio, collaborando con gli enti locali e rappresentando un presidio di legalità dello Stato.”
Sull’apporto che l’intelligenza artificiale può dare al mondo del lavoro il professore Enzo De Fusco, consulente del lavoro e fondatore di De Fusco Labour&Legal, ha aggiunto che “fino al 2030, la produttività può crescere del 15-20%, migliorando le performance lavorative. Stanno nascendo nuove opportunità di lavoro, ma è necessaria un’adeguata infrastruttura. L’intelligenza artificiale non produce solo ingegneri, ma anche ruoli esecutivi; non dobbiamo temerla.”