L’azienda Atahotel ha deciso di licenziare 81 lavoratori – su un totale di 384 addetti – coinvolti dalla procedura di mobilità avviata dall’azienda turistica che di fatto si è conclusa ieri con un verbale di mancato accordo siglato al ministero del Lavoro. I sindacati di categoria Fisascat Cisl, Filcams Cgil e Uiltucs Uil, valutando “inaccettabile” ed “incomprensibile” la posizione dell’azienda, hanno proclamato uno sciopero con assemblea dei lavoratori di 4 ore, da effettuarsi in data 10 gennaio 2014.
La recente acquisizione della catena, in forte difficoltà economica, effettuata dal Gruppo Unipol non ha sortito gli effetti del piano industriale presentato ai sindacati dal gruppo assicurativo per il rilancio qualitativo delle strutture alberghiere. Il piano avrebbe coinvolto i 5 Hotel Business e le 15 strutture ricettive, prevalentemente di categoria quattro stelle.
“C’erano tutte le condizioni per addivenire ad un’intesa e scongiurare gli esuberi dichiarati anche attraverso l’utilizzo di strumenti di sostegno al reddito – ha denunciato il funzionario della Fisascat Cisl Elena Maria Vanelli – Risulta quindi incomprensibile oltreché miope l’atteggiamento di totale chiusura del Gruppo Unipol”. Vanelli si auspica che l’azienda accolga l’invito del dicastero, cioè la possibilità di concedere la cassa integrazione guadagni per un primo periodo di 3 mesi.