Il Committee on Women’s Rights and Gender Equality ha invitato la Commissione per l’occupazione e gli affari sociali, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione in concomitanza con le indicazioni per contrastare gli effetti sulla pandemia, alcune priorità che riguardano la condizione femminile.
Osserva che: nei 28 Stati membri dell’UE il divario retributivo di genere è pari al 15,7%, che rispetto agli uomini le donne sono maggiormente soggette ai contratti atipici e flessibili (contratti a zero ore, lavoro temporaneo, lavoro a tempo parziale, ecc.) e che le donne sono più esposte alla povertà e rientrano nella categoria dei lavoratori più poveri in conseguenza di tali contratti poco sicuri;
che a seguito della crisi economica e finanziaria mondiale del 2008 la povertà lavorativa nell’UE è aumentata dall’8% al 10% e che l’attuale pandemia mondiale senza precedenti della COVID-19 avrà conseguenze economiche e finanziarie persino maggiori, il che avrà un impatto diretto in termini di aumento della povertà, in particolare tra le donne e gli altri gruppi più vulnerabili della società, in quanto i suoi effetti si ripercuoteranno maggiormente sui lavoratori nel settore dei servizi, sui lavoratori autonomi, temporanei e stagionali, ecc., tra i quali una percentuale più elevata è costituita da donne;
che, sebbene i tassi di povertà tra le donne varino notevolmente da uno Stato membro all’altro, vi è lo stesso rischio di povertà all’interno dei gruppi a rischio cui appartengono le donne anziane, le donne e le madri sole, gli omosessuali, i bisessuali, i transgender e le donne con disabilità;
Rileva che, secondo Eurostat, vi sono attualmente 64,6 milioni di donne e 57,6 milioni di uomini in condizioni di povertà negli Stati membri dell’UE, il che dimostra che l’impatto della povertà sulle donne e sugli uomini è diverso;
Rileva con preoccupazione che la povertà tra le donne aumenta con l’età e che il divario pensionistico di genere rimane intorno al 39%;
Sottolinea che la povertà femminile è un problema dalle molteplici sfaccettature, direttamente influenzato dalla disparità di accesso alla proprietà, dalle interruzioni di carriera dovute all’educazione e alla cura di bambini, all’assistenza ai malati e alle persone non autosufficienti, alla segregazione scolastica e, successivamente, a quella sul mercato del lavoro, il che significa che le donne rappresentano la quota più elevata di lavoratori a bassa retribuzione;
Invita dunque la Commissione a presentare proposte quanto prima possibile per colmare il divario retributivo di genere contrastando così anche l’aumento di povertà.
Alessandra Servidori