Una lunga lettera di ben 6 pagine, per spiegare agli iscritti le ragioni del si all’accordo del 10 gennaio (che definiva le regole sulla rappresentanza), ma soprattutto per ribadire che le critiche mosee dalla Fiom di Maurizio Landini non hanno alcun fondamento. Cosi’ Susanna Camusso risponde allo strappo della Fiom che si era consumato venerdi scorso a Bologna, quandoLandini aveva chiesto, pubblicamente, il congelamento delle assise, per dare spazio a una consultazione tra i lavoratori, accusando nel contempo la gestione della confederazione come molto carente sul fronte della democrazia interna. Camusso, nella lettera, sottolinea che la sede del confronto e della democrazia e’, per l’appunto, quella delle assemblee congressuali, nelle quali verranno discussi i documenti, che a loro volta contengono tutto quello che occorre sapere sull’intesa del 10 gennaio. Al contrario, sarebbe proprio Landini a mettere a rischio il confronto democratico: “A volte – scrive Camusso- sentendo la veemenza di alcune dichiarazioni può venire il sospetto che tanto clamore mediatico voglia sottrarre alla totalità delle nostre iscritte e iscritti la possibilità di valutare ed esprimersi, restringendo la platea decisionale solo a una piccola parte di loro”. E ancora, Camusso sottolinea che “il sindacato esiste se, oltre alla presenza, può contrattare, può fare il su “mestiere”. Avere regole e certezze è una buona premessa per la contrattazione e per renderla inclusiva, per dare voce a chi oggi dai contratti si aspetta soluzioni e finalmente per tutelare e rappresentare chi oggi è ancora escluso. Questo dice il documento congressuale “Il lavoro decide il futuro” e questo propongono le Azioni n esso contenute”.
Cgil, è scontro aperto tra Camusso e Landini
Il segretario generale confederale ha chiesto al Collegio statutario se possa essere sanzionato Landini che ha detto di non sentirsi vincolato dall’accordo con Confindustria approvato dal direttivo confederale