Il sindacato di categoria Fismic, in merito all’andamento delle trattative per il rinnovo del contratto nazionale dei dipendenti Fiat, invia una lettera aperta all’amministratore delegato del gruppo, Sergio Marchionne, lettera che sarà supportata da una raccolta di firme tra i lavoratori.
“Egregio Dottor Marchionne, – è scritto nella lettera – siamo alla vigilia di un importantissimo appuntamento, quello del 6 maggio a Detroit, quando FCA svelerà le sue prossime mosse per affermarsi come competitore globale nel mercato automotive. Sappiamo quanti sforzi sono stati compiuti da quel lontano 2004, avendo condiviso e portato avanti in prima persona gli investimenti che hanno permesso la ripartenza degli stabilimenti di Pomigliano, Grugliasco, Melfi, Maserati di Modena, il consolidamento della SEVEL e le importanti attese che hanno gli stabilimenti di motori e cambi insieme a quelli di Cassino e Mirafiori, che sicuramente troveranno una risposta nel programma che verrà annunciato il 6 maggio a Detroit. Siamo anche consapevoli che produrre questo sforzo rispetto ad un mercato europeo che ha dimezzato in pochi anni i volumi non sia stato facile”.
“Nonostante i ritardi nel dare risposte in termini di aumento della retribuzione dei lavoratori – è affermato nel documento – non abbiamo alzato nessuna lagnanza neanche quando pochi giorni orsono l’azienda ha provveduto ad erogare ad una parte di tecnici professional il premio PLM, ben comprendendo lo sforzo che questi lavoratori stanno producendo per giungere al meglio all’appuntamento con i previsti investimenti. Vogliamo però qui sottolinearLe che siamo giunti ad aprile senza il rinnovo del CCSL, elemento fondante della ragione degli investimenti nel nostro Paese, come abbiamo congiuntamente individuato solo qualche mese fa. Siamo convinti che la FCA in Italia sia in un momento di grande svolta, ma che questa non possa compiersi senza la partecipazione consapevole dei lavoratori, come dimostrano con grande efficacia i lavoratori di Melfi col loro flash-mob. Nei giorni scorsi tutti i sindacati firmatari hanno fatto approvare un documento alle RSA che recita testualmente così: “Anche in un contesto di difficoltà, un contratto non si fa senza una soluzione economica, è possibile individuare una soluzione salariale diversa da quella dei minimi per il 2014”. Questo significa che siamo TUTTI pronti ad abbandonare la richiesta di aumenti della paga base slegata da elementi obiettivi e vogliamo sfidare l’Azienda sul terreno del recupero di produttività degli stabilimenti italiani, a patto che questo sia accompagnato da una crescita retributiva per lavoratori che da anni stanno soffrendo il peso della Cassa Integrazione”.
La lettera si conclude con un appello diretto all’Amministratore delegato: “Per questo ci rivolgiamo direttamente a Lei, affinché nei prossimi giorni il grande evento del 6 maggio possa essere accompagnato anche da un rinnovo della parte economica dal CCSL”.