Nella giornata di oggi presso lo stabilimento di Roma Tiburtina della Divisione Elettronica di Leonardo è stato presentato il piano industriale del Gruppo agli investitori e con la presenza per la prima volta dei segretari generali e delle segreterie nazionali di Fim-Fiom-Uilm. Il piano industriale molto articolato e ambizioso, della durata di 5 anni (2024-2028), ha al proprio interno la ridefinizione dei perimetri industriali, con il consolidamento delle attuali attività nelle Divisioni Elettronica, Elicotteri, Velivoli e Aerostrutture, unitamente a significativi investimenti e intenzioni di allargare il perimetro industriale nella Divisione Cyber e nella neo Divisione Spazio, implementando l’utilizzo dell’intelligenza artificiale in tutte le tecnologie. Il piano, con le prospettive di crescita ipotizzate, prevederebbe significativi risultati economici per il Gruppo nel quinquennio: raddoppio dei risultati oggi presenti; dimezzamento dell’indebitamento; generazione significativa di cassa.
“Il piano industriale presentato dall’AD rappresenta sicuramente una novità nel panorama di Leonardo, in quanto sono presenti scelte che potrebbero modificare il modo di approcciarsi all’industria dell’aerospazio e difesa nel corso dei prossimi 5 anni. Particolare importanza è stata data alla ridefinizione di un sistema integrato del comparto difesa, con integrazioni tra loro di tutti i prodotti delle divisioni, con sistemi di sicurezza da sviluppare all’interno della Divisione Cyber al fine di garantire la sicurezza con il supporto sempre più determinante dello Spazio. Sinergie e alleanze all’interno del perimetro europeo risultano essere indispensabili per il futuro industriale in un settore come quello dell’aerospazio e difesa. Serve tuttavia secondo la Fiom-Cgil un ulteriore approfondimento sui dettagli del piano, al fine di comprendere risorse, investimenti, tempi di realizzazione e messa a terra delle prospettive e delle ambizioni oggi illustrate. E’ ora di un confronto con le Istituzioni e il Governo che dovrà essere parte attiva nella realizzazione del piano stesso con il supporto politico, a partire dal livello europeo”. Lo dichiarano Michele De Palma, segretario generale Fiom-Cgil, Claudio Gonzato e Simone Marinelli, coordinatori nazionali Gruppo Leonardo.
“Per la Fiom-Cgil dovrà essere realizzato un approfondimento rispetto alle attività industriali con finalità duali che riteniamo importanti per il civile, in quanto la sostenibilità passa anche nel concentrarsi a livello industriale su cambiamenti climatici e salvaguardia del territorio. Inoltre, occorre affinare i sistemi per i servizi nazionali di sicurezza e soccorso da parte istituzioni pubbliche e l’elaborazione di forme di controllo del territorio che ambiscano anche ad avere un ruolo di accoglienza limitando le stragi che si continuano a ripetere. Servirà una verifica sistematica nel corso dei prossimi due anni, a partire dalla convocazione del prossimo osservatorio strategico nel quale andranno dati i dettagli su tutte le parti industriali. Per avviare un confronto sullo sviluppo industriale e occupazionale, anche attraverso i possibili impatti dell’implementazione dell’intelligenza artificiale, all’interno del principale Gruppo tecnologico del Paese, per garantire altresì la sostenibilità ecologica e sociale”.
Il segretario generale della Fim-Cisl Roberto Benaglia e del coordinatore nazionale del Gruppo Leonardo Fabio Bernardini chiedono “al Gruppo di strutturare analiticamente il Piano e di confrontarci sullo stesso, nell’ambito delle rodate relazioni industriali, all’interno dell’Osservatorio Strategico Leonardo, unitamente alle altre organizzazioni sindacali. In quell’occasione vorremmo soprattutto capire gli impatti del Piano sulle Divisioni, sui siti attraverso l’analisi delle azioni e degli investimenti previsti per sviluppare le strutturali capacità necessarie a far camminare il Piano in maniera spedita. C’è bisogno che esso non si riduca a una aspettativa ambiziosa ma sia un concreto piano di cambiamento e modernizzazione, fondato sulla valorizzazione delle capacità professionali e tecnologiche”.
Oggi, per la prima volta, il piano industriale di Leonardo è stato illustrato agli investitori alla presenza dei Segretari generali di Fim Fiom Uilm riconoscendo, di fatto, il valore rappresentato da chi rende possibile questi risultati, i lavoratori”. Così il Segretario generale Uilm, *Rocco Palombella*, e il Segretario nazionale Uilm responsabile del settore *Bruno Cantonetti*.
“Il piano illustrato dall’ad Cingolani – commentano i sindacalisti – ha fatto emergere con chiarezza che quest’azienda oggi ha raggiunto una consapevolezza importante delle sue capacità e potenzialità, non più confinate al mero ambito ‘nazionale’, ma sempre di più in grado di giocarsi una partita al livello internazionale, partendo dall’ambito europeo”.
“Nessuna delle linee di attività – aggiungono – in cui l’azienda opera viene lasciata indietro, anzi grazie all’evoluzione digitale, uno dei cardini su cui sarà improntato il piano di crescita, il legame interdivisionale verrà rafforzato favorendo quella sinergia necessaria a far crescere tutti i Business. Riteniamo positiva la riaffermata volontà di espandersi nel dominio dello spazio puntando sulla presenza organica in tutta la filiera di attività e massimizzando le partnership con i francesi all’interno della Space Alliance. Positivo, inoltre, l’aver riconosciuto come attività ‘core’, grazie agli investimenti effettuati, anche la Divisione Aerostrutture, per la quale sono stati riconfermati gli obiettivi di ‘break even’ nel 2025”.
“Tutti questi elementi – sostengono Palombella e Cantonetti – tenuti insieme dalla progettazione cyber embedded consentiranno di mettere a frutto anche nel settore civile capacità e competenze degli oltre 50mila professionisti che operano all’interno di questa azienda”.
“Circa le possibili collaborazioni più stringenti con Fincantieri – spiegano – prima di poter esprimere un giudizio, riteniamo opportuno conoscere quello che sarà il modello di partnership industriale, rammentando comunque che la cooperazione sta crescendo e sta già dando risultati positivi. Non siamo contrari a prescindere anche perché, come lo stesso Cingolani ha dichiarato un modello di cooperazione è ineluttabile, non sono in Italia ma anche in Europa, se si vuole immaginare di non dispendere risorse finalizzate alla costruzione della difesa europea”.
“A fronte di risultati importanti e di un piano industriale così ambizioso – concludono Palombella e Cantonetti – non potranno che seguire ulteriori crescite occupazionali che porteranno beneficio a tutta la filiera dell’aerospazio, difesa e sicurezza”.
tn