E comunque ci siamo arrivati alla stesura della legge di bilancio che corrisponde sempre ai primi giorni dell’anno scolastico e con una scuola di ogni ordine e grado in sofferenza da decenni. E come si fa a portarci a una riduzione del debito da qui a7anni senza comprimere la crescita rachitica? L’Irpef è diventata ormai la tassa (imposta?) pagata solo orma da noi dipendenti e pensionati. Cominciamo dalla coda del nostro ragionamento sull’istruzione formazione: ai corsi di formazione/lavoro hanno partecipato meno di 100mila occupabili per una spesa di 100 milioni sul miliardo e mezzo preventivato e stanziato, e il problema che rimane ancora oggi evidente è che non vi è un approccio sistemico coordinato come peraltro il sistema scuola che è iniziato anche quest’anno con 250mila supplenti su un totale di 682.000 insegnanti. E con i bambini che si ritrovano una girandola insopportabile di insegnanti. Nella Pubblica amministrazione si è ancora in attesa dei rinnovi dei contratti del triennio 2022-2024 e i salari (anche se aumentano un pochino di più del privato) aumentano poco perché è basso molto basso il tasso di crescita della produttività. Sarebbe dunque utile dirottare risorse per l’innovazione tecnologica anche nelle scuole. Si sono invece ritrovati pochi eurini ma per i bonus e manteniamo il maledetto Isee che è la maledizione dell’Italia ,hai noi, perverso motore della bassa crescita dei salari, bassa occupazione e bassa produttività e di un enorme sommerso che gonfia la spesa assistenziale. Dai dati di INPS su Auff che include i nuclei beneficiari percettori di assegno di reddito di cittadinanza, dell’assegno unico e Adi nel 2023 sono stati erogati 17,47 miliardi nel 2023 e nei primi sei mesi del 2024 Inps ha erogato un totale di 9,9 miliardi per 9,8 milioni di figli e 6,2 milioni di nuclei familiari per cui si presume una spesa di 20 miliardi .per Adi sulla base di Inps relativi ai primi 5 mesi del 2024 sono state assistite 560.405 famiglie per un totale di 1357357 persone con un costo di 1,74 miliardi e un importo mensile medio di 618 euro e dunque per un anno sarà di 4,5 miliardi. Arrivando alle decontribuzioni varie si prevede uno sconto di versamento di contributi di altri 23 miliardi e detrazioni sul trattamento integrativo salario che valgono 4,5 miliardi e altre detrazioni valgono 10 miliardi .Una somma ci dà 62 miliardi Statali pagati però dal solo 35% dei cittadini tenendo conto che sono escluse i servizi dei farmaci, del servizio sanitario, la scuola e altre forme di assistenza. Le pensioni assistenziali per esempio sulle quali non sono pagati i contributi che valgono 31,7 miliardi: una spesa assistenziale che supera i 100 miliardi. Insomma e in buona sostanza possiamo andare avanti così? E le cifre della legge di Bilancio e il Piano Strutturale possono essere credibili? O possiamo ragionevolmente cercare di avanzare riforme (sì certo faticose!) ma almeno di buonsenso?
Alessandra Servidori