Parte la stagione degli integrativi del settore alimentarista. Il settore è stato il primo a rinnovare il contratto nazionale dopo la riforma degli assetti contrattuali. Nel mese di dicembre scadranno gli integrativi di importanti aziende come la Barilla, la Campari, la Coca Cola, la Colussi, la Granarolo la Kraft e l’Heineken. Le trattative per i rinnovi di questi importanti realtà economiche si apriranno in un momento in cui, a seguito delle vertenze Fiat e Indesit e Bat (British American Tobacco), si è aperto un forte dibattito sulla produttività del sistema economico italiano. Il mondo delle imprese del settore alimentarista presenti in Italia non sarà esente da questo confronto essendo le aziende che lo compongono in buona parte multinazionali. Proprio per parlare di questi temi la Uila Uil ha organizzato un’assemblea dei quadri e delegati del sindacato che si terrà domani e dopodomani a Milano per discutere della piattaforma per la contrattazione di secondo livello.
In una conferenza stampa che si è tenuta oggi a Roma il segretario generale della Uila, Stefano Mantegazza, ha spiegato quali saranno le linee generali a cui si ispirerà il dibattito milanese. Il segretario ha aperto alla proposta di Confindustria di un tavolo sulla produttività e ha spiegato che il settore si è da sempre confrontato su questo tema senza pregiudizi. Mantegazza ha fatto l’esempio emblematico dello stabilimento Unilever di Caivano, sito che dista pochi chilometri da Pomigliano, in cui si è trovato, in modo unitario, un accordo non troppo dissimile da quello proposto dalla Fiat sugli straordinari. Per il sindacalista bisogna proseguire su questa strada e trovare degli accordi che trovino un giusto equilibrio tra produttività, salario e flessibilità. Mategazza ha però aggiunto che i sindacati possono fare del loro meglio, ma è necessario che le imprese garantiscano il giusto livello di investimenti per far sì che il potenziale produttivo dei siti industriali siano all’avanguardia.
Parlando degli integrativi il segretario generale ha detto che la piattaforma dovrà essere unitaria e che la Uila si propone innanzitutto di ampliare la platea delle aziende che ne usufruiscono puntando sulla contrattazione territoriale e settoriale. Per Mantegazza bisognerà continuare a legare i salari ai risultati delle aziende, in modo tale da legare la crescita delle imprese a quella di salari e occupazione. Nel definire le richieste di aumento dell’importo messo in palio nei premi, ha sottolineato, che “si dovranno in primo luogo continuare a privilegiare i più concreti parametri gestionali di sito rispetto a ben più astratti parametri economici di gruppo”. Altri punti di forza della piattaforma dovranno essere il welfare contrattuale e l’armonizzazione dei fondi sanitari aziendali con quello regolamentato dal contratto nazionale.
Mantegazza ha poi parlato del successo della neonata Cassa di Rischio che in pochi mesi ha già visto iscriversi 72 mila lavoratori e che dovrebbe raggiungere a regime i 200 mila iscritti. La Cassa erogherà fondi alle famiglie dei lavoratori che dovessero morire durante gli anni in cui sono attivi nel mondo del lavoro anche per cause estranee agli incidenti in azienda. Questo importante risultato, ha detto, dovrà essere migliorato in sede di vertenza nelle varie aziende.
La piattaforma chiederà poi anche la detassazione del salario di produttività e di competitività.
Infine, Mantegazza, ha parlato della sentenza della Cassazione che pochi giorni fa ha dato ragione ai lavoratori dell’Unilever che chiedevano che il tempo per mettersi i vestiti sterili necessari per entrare nelle fabbriche sia considerato parte integrante dell’orario di lavoro. Mantegazza ha chiesto alla organizzazione datoriale di trovare un accordo nazionale su questo tema. In caso contrario, ha avvertito, gli avvocati del sindacato chiederanno alle imprese di pagare come straordinari tutte le ore che in passato non sono state conteggiate.
LUCA FORTIS