Accordo separato a Modena per il riassetto organizzativo della Ferrari; l’azienda ha siglato un’ipotesi di intesa con Fim e Uilm, la Fiom ha scelto di non firmare.
Dopo l’accordo unitario del 2005, che garantiva più flessibilità in cambio di investimenti e nuove tecnologie, in questa sessione negoziale i punti principali riguardavano i reparti verniciatura e fonderia, la mensa e il premio di risultato. Obiettivo della Ferrari è raggiungere la saturazione degli impianti, per questo ha deciso di aumentare la copertura degli orari. Alla verniciatura ha chiesto di applicare il terzo turno notturno, in cambio di 30 nuove assunzioni, con una maggiorazione salariale del 55% per gli addetti coinvolti e prevedendo il principio di volontarietà per le donne. Nell’area della fonderia, invece, ha puntato sull’introduzione del sedicesimo turno, ovvero il sabato mattina, che attraverso lo sfasamento degli orari coinvolgerà i lavoratori una volta ogni sei settimane. L’accordo prevede anche altri capitoli: viene rivisto l’assetto della mensa, il calendario delle ferie e il premio di risultato, cambiando sistema di calcolo e adeguandolo al nuovo regolamento di bilancio introdotto nel 2007. Da rilevare, inoltre, che la struttura dei turni ha carattere temporaneo: il 31 dicembre scade il contratto integrativo e in quella sede verranno ridiscussi anche gli orari. Mercoledì e giovedì sono convocate le assemblee dei lavoratori, che saranno chiamati a ratificare l’intesa.
Due le ragioni principali che hanno portato al no della Fiom: il nodo dell’orario e le modalità del referendum. Per il segretario generale di Modena, Giordano Fiorani, la turnazione non è argomento tabù, ma “andava affrontata nell’ottica di un piano industriale futuro”. I metalmeccanici Cgil, infatti, chiedono di conoscere e discutere le prospettive del gruppo prima di parlare del lavoro negli impianti. Dall’altra parte criticano il metodo della consultazione, perchè permetterà a tutti i 2.600 dipendenti di votare un’ipotesi di accordo che investe solo due aree produttive. Claudio Mattiello, segretario generale della Fim, ribadisce invece i risultati raggiunti, con particolare riferimento al premio di risultato: “Con il nuovo calcolo – dice – l’abbiamo aumentato da 2.900 a 3.154 euro”. In disaccordo anche sul referendum, che per Fim e Uilm deve coinvolgere la totalità dei lavoratori, mentre per la Fiom solo quelli dei due reparti interessati al turno notturno. Questi ultimi dovrebbero quindi pronunciarsi sull’intero accordo, gli altri no. Se votano tutti, avverte la Fiom, l’esito non sarà vincolante.
(In Documentazione il testo dell’accordo)
22 aprile 2008
Emanuele Di Nicola