L’insieme degli interventi della manovra Monti ammonta a circa 20 miliardi di euro strutturali per il triennio 2012- 2014 con una forte componente permanente di risparmi conseguiti. La correzione lorda è di oltre 30 miliardi in quanto sono previsti interventi di spesa a favore della crescita, del sistema produttivo e del lavoro per oltre 10 miliardi. All’interno del pacchetto è inclusa e consolidata in norme la correzione dei saldi pari a 4 miliardi previsti quale ‘clausola di salvaguardia’ nella manovra di agosto 2011″.
Nella manovra economica che il governo presenta la Parlamento ci sono anche le tanto attese misure per le imprese. Il pacchetto contiene circa 10 miliardi di interventi per finanziare lo sviluppo, a cominciare dalla deducibilità dell’Irap sul costo del lavoro pagata dalle imprese. Per favorire la capitalizzazione, inoltre, arrivano anche gli incentivi fiscali, mentre è stato deciso il rafforzamento del fondo di garanzia sui prestiti alle piccole e medie imprese. Nel decreto, infine, ci sono le nuove norme per accelerare la realizzazione delle infrastrutture e le liberalizzazioni delle attività commerciali, delle farmacie, della rete carburanti, delle attività professionali con la riforma degli ordini.
Le misure:
Irap. Le imprese potranno dedurre dall’Ires e dall’Irpef la quota di Irap “relativa alla quota imponibile delle spese per il personale dipendente e assimilato” a decorrere dal periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2012. L’Irap alle imprese “verrà sgravata” anche “per chi prevede” l’assunzione di “donne e giovani”. La misura in questione “va a ridurre il gettito dell’Irap per le Regioni e sarà perciò compensato con un aumento dei trasferimenti statali”. La misura esatta dell’intervento su questo tributo non è ancora stata definita e l’entità dello sconto sarà legata alle risorse disponibili sul campo. Il calcolo arriverà nei prossimi giorni.
Fondo di garanzia. Nella manovra è previsto un potenziamento del fondo di Garanzia con almeno 20 miliardi di credito a disposizione delle piccole e medie imprese, ma anche la ricostituzione dell’Istituto per il commercio estero e la creazione di un’autorità nei trasporti per accompagnare il processo di liberalizzazioni.
Ace. Viene introdotto il meccanismo denominato Ace, “aiuto alla crescita economica”: si tratta di un’agevolazione fiscale mirata alla raccolta di capitale a rischio, per favorire la patrimonializzazione delle imprese. Si interviene con 1 miliardo nel 2012, 1,5 nel 2013 e 3 nel 2014.
Iva. E’ previsto un aumento dell’imposta sul valore aggiunto: sarà del 2% (dal 21 al 23%) dal primo settembre 2012. Sarà a copertura della clausola di salvaguardia e da attuare “solo nel caso in cui sia necessario”. L’aumento è a copertura della delega fiscale del precedente governo che ha previsto risparmi di 4 miliardi nel 2012 tagliando sgravi e agevolazioni. Le somme recuperate, ha detto il sottosegretario Giarda, andranno “a favore delle famiglie, delle famiglie giovani e delle donne”.
Garanzia stato su passività banche. Il ministero dell’Economia ha assicurato di essere “autorizzato a concedere la garanzia dello Stato sulle passività delle banche italiane, con scadenza da tre mesi fino a cinque anni”.
Contributi autonomi e agricoltori. Saranno rideterminate le aliquote contributive per i commercianti e gli agricoltori.
Farmacie. I farmaci di fascia C potranno essere venduti nella parafarmacie. Apertura anche nel numero delle farmacie. Il numero delle autorizzazioni sarà stabilito in modo che vi sia una farmacia ogni 4.000 abitanti.
Liberalizzazione professioni. Poche righe nel testo della manovra sembrano voler accelerare il processo di riforma degli ordini professionali. Per gli avvocati si ridurrebbe a 18 mesi (da tre anni) il periodo di tirocinio forense. Gli albi avrebbero tempo sino al 13 agosto 2012 per adeguare gli ordinamenti all’eliminazione dei riferimenti alle tariffe minime, all’equo compenso dei tirocinanti, all’obbligo di formazione continua e alla polizza assicurativa. Nessuna abolizione immediata, come qualcuno aveva paventato.
Accise carburanti. Dal 1° gennaio 2012 l’imposta di fabbricazione sulla benzina salirà a 704,20 euro per mille litri, mentre quella del diesel a 593,20 euro per mille litri. Secondo quotidianoenergia.it, considerando anche l’effetto moltiplicatore dell’iva, “l’impatto sui prezzi al consumo sarà di quasi 10 centesimi per la verde e di 13,6 centesimi per il gasolio. Rialzi sono previsti anche per il gpl”. Le somme così recuperate serviranno a rifinanziare il trasporto pubblico locale.
Da gennaio l’Imu sugli immobili
A fare la parte del leone nella manovra saranno le nuove imposte sulla casa, che da sole dovrebbero valere circa 7-8 miliardi di euro. L’Imposta municipale unica che il federalismo fiscale riserva ai Comuni, sarà anticipata al gennaio 2012 e ad essere tassate saranno anche le prime case di abitazione. L’aliquota di base dell’Imu è stata fissata allo 0,76%, ma per la prima casa sarà ridotta allo 0,4%, con la possibilità per i sindaci, in funzione delle esigenze del proprio bilancio, di alzare o ridurre l’aliquota base di 0,3 punti e quella agevolata sulla prima casa dello 0,2%.
L’Imu sarà applicata sul valore catastale degli immobili, calcolato in base a nuovi coefficienti di moltiplicazione. Per ottenere il valore, la rendita catastale di un appartamento dovrà essere moltiplicata non più per 115,5, o per 126 se si tratta di seconde case, ma per 160. E come per gli appartamenti aumenteranno i coefficienti di moltiplicazione per gli esercizi commerciali, i terreni, le aree fabbricabili. È come se si fossero rivalutati gli estimi catastali di un buon 60%, ha detto il vice ministro dell’Economia, Vittorio Grilli.
Il ritorno della tassazione patrimoniale sulla sola prima casa porterà maggiori entrate per quasi 5 miliardi. Mentre l’Imu sulle seconde case potrebbe addirittura essere più conveniente dell’attuale Ici, che ha un’aliquota media effettiva dello 0,64%, visto che l’imposta comunale assorbe anche l’Irpef sui redditi fondiari. Insieme all’Imu, però, dovrebbe arrivare anche la nuova Res, cioè l’imposta sui rifiuti ed i servizi, con un’aliquota dello 0,2 per mille, per sostituire Tarsu e Tia.
Le tasse sui ricchi
Saltato l’aumento dell’Irpef, oltre a quelle sulla casa, sui “ricchi” piove un diluvio di altre imposte. A cominciare dal prelievo una tantum aggiuntivo dell’1,5% sui fondi rimpatriati lo scorso anno con lo scudo fiscale (sui quali è stata già pagata una tassa del 5%). Scatterà poi una tassa sullo stazionamento e il rimessaggio delle grandi imbarcazioni (superiori a dieci metri di lunghezza), una tassa di possesso sugli aerei ed elicotteri privati, un superbollo aggiuntivo sulle auto con potenza superiore ai 170 cavalli.
Non è tutto, perché anche la ricchezza finanziaria darà il suo contributo alla manovra. L’imposta di bollo sui conti correnti bancari, viene infatti estesa anche al deposito titoli e ad altri strumenti e prodotti finanziari, come le polizze assicurative sulla vita ed i fondi comuni.
La nuova riforma previdenziale
Scontata, con la manovra arriva anche la nuova ennesima riforma delle pensioni. Dal 2012 spariscono di fatto le pensioni di anzianità e scatta il calcolo dell’assegno con il sistema contributo pro-rata per tutti. Salta la finestra mobile, ma l’età minima di pensione per gli uomini sarà elevata a 66 anni e per le donne a 62 anni. A prescindere dall’età si potrà accedere alla pensione «anticipata» con 42 anni e un mese di contributi per gli uomini e 41 anni e un mese per le donne. Viene rivisto anche il meccanismo di indicizzazione degli assegni all’inflazione: per le pensioni fino a due volte il minimo (circa 950 euro al mese) la perequazione sarà integrale, ma tutte quelle di importo superiore resteranno ferme.
Gli interventi sullo sviluppo
Il pacchetto contiene circa 10 miliardi di interventi per finanziare lo sviluppo, cominciare dalla deducibilità dell’Irap sul costo del lavoro pagata dalle imprese. Per favorire la loro capitalizzazione arrivano anche gli incentivi fiscali, mentre è stato deciso il rafforzamento del fondo di garanzia sui prestiti alle piccole e medie imprese. Nel decreto ci sono le nuove norme per accelerare la realizzazione delle infrastrutture, e le liberalizzazioni delle attività commerciali, delle farmacie, della rete carburanti, delle attività professionali con la riforma degli Ordini.
Confermato il nuovo limite di mille euro per l’uso del denaro contante, il decreto contiene anche nuove norme contro l’evasione fiscale. Non con interventi punitivi, ma con una serie di incentivi e agevolazioni per i professionisti e le piccole imprese che accettano la piena tracciabilità dei propri ricavi. E con l’esclusione categorica di ogni possibile condono.