Il leader della Fiom Maurizio Landini in una lettera indirizzata a Matteo Renzi dalla prima pagina di Repubblica propone al presidente del Consiglio un patto per lo sviluppo: “Come ben sa, scrive Landini, il nostro Paese conosce un’emergenza occupazionale e una crisi sociale che trascina centinaia di migliaia di persone nell’insicurezza e nella paura di non poter garantire un futuro a se stessi e ai propri figli. La democrazia è a rischio nel nostro Paese se non si combatte la disoccupazione e la precarietà”. “Secondo noi , continua Landini nella sua lettera, sono da evitare interventi a pioggia. Bisogna individuare delle priorità. Ad esempio, ogni euro pubblico a favore delle imprese deve essere vincolato a quanti posti di lavoro si difendono e si creano. Vanno rese possibili forme di credito e di finanziamento agli investimenti a tassi agevolati per le piccole e medie imprese, incentivando la costituzione di reti d’impresa”. Secondo Landini non serve a nulla una riduzione generalizzata e non selettiva del cuneo fiscale. Per una ripresa dei consumi la tassazione va ridotta a partire da una riduzione dell’ Irpef sui redditi da lavoro più bassi e ripristinando una vera tassazione progressiva. Landini sollecita ancora “forme di reddito minimo universale” e la cancellazione dell’articolo 8 della legge 148 del 2011, con cui si è permesso di derogare ai contratti nazionali e le leggi. Per quanto riguarda le risorse con cui realizzare tutto ciò, indica “misure straordinarie” come “la tassazione delle rendite finanziarie, l’istituzione di una patrimoniale, privilegiare la riduzione del peso fiscale per chi investe in Italia e reinveste gli utili anzichè distribuirli agli azionisti”. E sottolinea quindi l’urgenza di partire dal lavoro, dicendosi disponibile “a chiarire il senso e la realizzabilità” del patto “direttamente” con il premier e i ministri competenti annunciando per il 21 marzo a Roma “una grande assemblea di delegate e delegati metalmeccanici”.