“Se non spendi i soldi per le cose che non funzionano continueranno a non funzionare”, con queste parole Carlo Dell’Aringa, sottosegretario al ministero del Lavoro, ha sottolineato la necessità di investire con convinzione nei servizi volti a favorire l’occupabilità delle persone.“Il nostro paese, ha aggiunto, è particolarmente adatto a sviluppare in questo campo una buona sinergia tra pubblico e privato, ma se abbiamo un gran bisogno dell’intervento qualificato dei privati occorre anche mettere in condizione le strutture pubbliche di svolgere al meglio i propri compiti”. L’occasione è stata un seminario della Struttura di missione della Garanzia per i Giovani, organizzato dall’Isfol e oggi a Roma. A pochi giorni dalla presentazione a Bruxelles del piano di attuazione italiano della Youth Guarantee, l’incontro è ruotato intorno alla presentazione di un’ampia serie di buone prassi di orientamento e formazione realizzate a livello locale. “Si tratta di alcune delle migliori esperienze messe in atto nei territori – ha detto Pier Antonio Varesi, presidente dell’Isfol– che possono essere trasformate in un patrimonio per l’intero paese, dando corpo e sostanza alla Garanzia Giovani”. Su la stessa lunghezza d’onda Gianfranco Simoncini, coordinatore Lavoro e Formazione della Conferenza delle Regioni. E’ stata affrontata anche la questione del rilancio dei servizi per l’impiego e del ruolo svolto su questo fronte dalle Province. “Occorre un rafforzamento strutturale dei servizi pubblici – ha affermato Carlo Chiama, in rappresentanza dell’Unione province italiane – senza dimenticare che vi sono molte realtà di grande valore, nonostante la difficoltà in cui versano molti Centri per l’Impiego”. La necessità di raccordare in un quadro unitario le varie esperienze locali è stata inoltre evidenziata da Paolo Pennesi, segretario generale del ministero del Lavoro; mentre Daniele Fano, capo segreteria tecnica del ministro Giovannini, ha messo in luce i tre aspetti principali che rendono particolarmente innovativo il programma: innazitutto perché nasce dalla diretta volontà del Parlamento europeo; poi in quanto mette a disposizione soldi che andranno direttamente a vantaggio delle persone; infine per la valenza anticiclica delle iniziative proposte.