L’avvocato generale della Corte di giustizia europea del Lussemburgo, Niilo Jaaskinen, dà ragione alla Commissione nella causa che la oppone ad Alcoa sulle tariffe elettriche preferenziali.
Nelle sue conclusioni rese note oggi, nella grande maggioranza dei casi poi seguite dalla Corte per emettere la sua sentenza, l’avvocato, intervenendo su un caso che risale al 2006, sostiene che deve essere respinta l’impugnazione da parte di Alcoa di una sentenza del Tribunale Ue favorevole alla Commissione.
La Commissione nel 2006, ricorda la Corte Ue, aveva dichiarato le tariffe elettriche applicabili agli impianti di produzione come un aiuto illegale ed ha avviato un procedimento formale. Alcoa invece, sostenendo l’illegittimità della decisione, ne aveva chiesto l’annullamento poi respinto dal tribunale di primo grado. La società, che è titolare di impianti di alluminio a Portovesme in Sardegna e a Fusina in Veneto, aveva quindi impugnato la decisione, ma oggi l’avvocato ha suggerito di respingerla.
Davanti alla Corte pende inoltre un’altra causa per l’annullamento della decisione della Commissione del 2009 che ha definito incompatibile l’aiuto concesso nel 2006 e ne ha quindi ordinato il recupero. Alcoa ha valutato in circa 295 milioni di euro l’importo totale che non sarebbe in grado di restituire.(LF)