Presentato questa mattina a Roma, il Rapporto mondiale sui salari pubblicato dall’Ilo, l’Organizzazione internazionale del lavoro, ci mette davanti a una realtà impietosa: i salari reali in Italia sono inferiori di 8,7 punti rispetto a quelli del 2008, il risultato peggiore dei Paesi del G20, spiega Giulia De Lazzari, specialista sulle politiche salariali del Dipartimento sulle condizioni di lavoro e l’uguaglianza che, insieme a Gianni Rosas, direttore dell’Ufficio per l’Italia e San Marino e specialista senior sulle politiche per l’impiego e le condizioni di lavoro, hanno presentato il rapporto. In Italia la perdita del potere d’acquisto è stata particolarmente significativa a seguito della crisi finanziaria mondiale del periodo 2009-2012.
La crescita dei salari reali che si è determinata nel 2024 non è stata sufficiente a compensare le perdite salariali subite durante il periodo di alta inflazione. I salari reali in Italia nel 2024 sono aumentati del 2,3% dopo la caduta registrata nel 2022 (-3,3%) e nel 2023 (-3,2%) legata alla fiammata inflazionistica.
Inoltre, il divario salariale di genere in Italia è pari al 9,3%, uno dei più bassi tra i paesi dell’Unione europea, in riferimento alla media oraria. Se si guarda al salario nel complesso è ancora più basso perché in media le donne lavorano un numero minore di ore. Il divario di genere in Italia sui salari era al 10,2% nel 2006. I lavoratori migranti dipendenti guadagnano in media il 26,3% in meno dei lavoratori nazionali.
Oltre all’Italia, si legge nel Rapporto, tra i paesi a economia avanzata del G20 le perdite di salario reale sono state del 6,3 per cento in Giappone, del 4,5 per cento in Spagna e del 2,5 per cento nel Regno Unito. Per contro, la Repubblica di Corea si distingue per aver registrato un aumento salariale complessivo del 20 per cento tra il 2008 e il 2024.
Le perdite salariali subite nel 2022 e 2023 dalle lavoratrici e lavoratori in Italia sono state superiori alla media di quelle registrate nei paesi a economia avanzata del G20, mentre nel 2024 la ripresa salariale in Italia ha superato di 1,4 punti percentuali il tasso di crescita degli stessi paesi.