La giunta regionale toscana ha approvato una proposta di legge per incentivare le aziende che garantiscono ai propri dipendenti un salario minimo di 9 euro lordi l’ora negli appalti pubblici, dando seguito all’approvazione della mozione presentata lo scorso settembre da Irene Galletti, Presidente del Gruppo consiliare 5 Stelle, che impegnava la giunta a verificare che i contratti di gara garantissero un trattamento economico minimo. Posto che la competenza sui salari è delegata al Governo, la norma, che ora passa all’esame del Consiglio regionale, prevede l’assegnazione di punteggi premiali nei bandi di gara, comprese le procedure di enti strumentali, aziende sanitarie e società in house, per chi rispetta questa soglia salariale.
L’obiettivo è tutelare i lavoratori impiegati in servizi essenziali come pulizie, guardiania, portierato e fattorinaggio, settori in cui spesso gli stipendi sono inferiori. La Regione, pur non avendo competenza diretta sulla regolazione dei salari – prerogativa nazionale – può influenzare le gare d’appalto inserendo criteri di valutazione che favoriscano migliori condizioni retributive.
“Non potevamo fare diversamente – spiegano il presidente della Regione Eugenio Giani e l’assessore Stefano Ciuoffo -. La normativa non consente di imporre un salario minimo, ma possiamo premiare le aziende che scelgono volontariamente di riconoscere ai lavoratori una retribuzione più dignitosa. Questo strumento accresce la possibilità di aggiudicarsi gli appalti per le imprese che adottano questa politica salariale”.
Attualmente, il personale impiegato nei servizi di portierato percepisce mediamente meno di 9 euro lordi l’ora, con retribuzioni che variano da 7,59 euro per i neoassunti fino a 8,82 euro per il livello 4°, mentre solo i livelli superiori raggiungono o superano la soglia. Con questa legge, la Regione Toscana introduce un meccanismo di selezione che premia le aziende più virtuose, in attesa di eventuali interventi nazionali sul salario minimo.
A fare da apripista al dispositivo sono i comuni di Napoli, Milano, Firenze, Livorno, così come la Regione Lazio e la Regione Puglia, che già garantiscono il minimo salariale di 9 euro all’ora negli appalti pubblici.