Parte lo sciopero generale indetto dalla Cgil e dalla Uil. I sindacati vogliono sollecitare il governo ad adottare misure più incisive sulla sicurezza sul lavoro che porti a “zero morti” bianche, una riforma fiscale “giusta” e “un nuovo modello sociale e di fare impresa”. Maurizio Landini è a Brescia, accolto in piazza Cesare Battisti da un migliaio di lavoratori muniti di fischietto con bandiere di Cgil, Fiom e dei pensionati, ai quali si è unita una delegazione della Uil, per partire alla volta di piazza Paolo VI in cui si terrà il discorso conclusivo del leader della confederazione di Corso d’Italia. Un minuto di raccoglimento in piazza della Loggia in memoria della strage della quale quest`anno, il 28 maggio, cade il 50esimo anniversario.
La sicurezza sul lavoro e la lotta all’evasione fiscale “non sono due cose scollegate”, sottolinea Landini. Per fare prevenzione, potenziare i controlli e fare assunzioni nell’ispettorato del lavoro, “tutte cose che in questi anni sono state tagliate, abbiamo bisogno di andare a prendere i soldi dove sono” e quindi occorre “combattere l’evasione fiscale, tassare la rendita finanziaria e la rendita immobiliare. Bisogna tagliare le unghie alla finanza, alla speculazione finanziaria, ai paradisi fiscali. Non vogliamo semplicemente sanzioni per chi non rispetta le leggi: vogliamo investire sulla prevenzione affinché nessuno muoia”.
Una giornata di sciopero sicuramente segnata dalla tragedia di Suviana, l’ennesimo episodio “che rende evidente che in questi anni si è svalorizzato il lavoro: questo è un modello di fare impresa che va cambiato, con la precarietà, la logica del subappalto, del massimo ribasso e del massimo profitto possibile. Non c`è giorno in cui non ci sia una persona che muore sul lavoro – continua Landini -: c`è la necessità che tutto il Paese, imprenditori, politica e istituzione, prendano atto di quello che sta succedendo”. Il tema, dunque, “non è più rinviabile”. Secondo il leader della Cgil la causa risiede nella legislazione sul lavoro, “che ha prodotto il fatto che oggi possano appaltare e subappaltare senza dover rispondere a nessuno” e secondo questa logica “il lavoro delle persone torna a essere una merce che può essere comprata e venduta. È il momento di fare cose precise e cambiare il modello di fare impresa”. Soprattutto, alla radice del problema ci sono mancati investimenti in qualità e formazione ed è “inutile essere ipocriti e dire, come ogni volta che c’è una strage, che non succederà mai più”.
Ma non mancano le polemiche. Proprio questa mattina, intervistata ad Agorà su Rai 3, la vice presidente del Senato e senatrice di Forza Italia, Licia Ronzulli, ha accusato sindacati di “sciacallaggio” per non aver revocato lo sciopero dopo la tragedia di Suviana “Ci sono ancora dispersi da cercare e corpi da recuperare. Di fronte al cordoglio che tutti hanno espresso e al dolore delle famiglie delle vittime, cosa fanno? Scioperano perché tra il 15 e il 16 ci sono i congressi dei sindacati e siccome devono essere elette le Rsu hanno bisogno di qualche tessera in più. Questa campagna elettorale dei sindacati, che sono in servizio permanente 365 giorni l`anno, a poche ore dalla morte di queste persone, è assurda”.
Dura la replica del leader della Cgil: “Chi è Ronzulli? In vita sua ha mai lavorato una volta? Ci sono dei momenti in cui sarebbe utile stare zitti, per rispetto di quello che è successo. Dovrebbero avere rispetto per chi in questo Paese si fa il mazzo tutto il giorno e tiene in piedi il Paese, paga le tassa e paga anche a quelli che possono dire quelle cavolate lì. Si dovrebbe vergognare questa gente”. Piuttosto “quelli che sono al governo e nel Parlamento facciano il loro dovere, cambino le leggi balorde che sono state fatte e – ha chiosato Landini – provino a mettersi un’ora al giorno nei panni di chi deve lavorare. Non lo fanno mai. La distanza che si sta determinando è che la gente non si sente più rappresentata”.
Dall’assemblea dei lavoratori Atac a Roma, nella rimessa di Grottarossa, arriva anche la replica del segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri. “A chi parla di sciacallaggio dico di andare a parlare con le famiglie di chi ha perso lavoratori, i propri cari, con i familiari di chi ha perso la vita a Brandizzo, a Firenze. Vada a spiegare alle famiglie di chi ha perso la vita che è sciacallaggio. Fare speculazioni politiche e parlare di sciacallaggio stando tranquillamente seduti alla Camera è molto facile”.
Le tragedie sul lavoro, riprende Bombardieri, “purtroppo continuano ad accadere tutti i giorni” e lo sciopero di Cgil e Uil “dimostra ancora una volta la necessità di intervenire per bloccare questa guerra civile. C`è una strage di cui questo Paese deve prendere atto. È tollerabile perdere 1.040 vite sul lavoro ogni anno?”, chiede Bombardieri. “Cosa serve ancora per intervenire e applicare nei subappalti privati le regole che sono applicate nei subappalti pubblici? Quanti morti ancora dobbiamo vedere perché ci sia una maggiore attenzione sui temi dei subappalti e del rispetto delle normative sulla sicurezza? Quante stragi dobbiamo registrare?”.
Il tema resta quello del numero di ispettori e ispezioni. “Continuiamo a dire che servono più ispettori e ispezioni – prosegue il leader della Uil -. Questo governo investe per le ispezioni 2 milioni di euro dal 2024 al 2026, ma ha trovato 600 milioni di euro per gli agricoltori in 24 ore. È normale che con tutti questi morti il governo decida di investire solo 2 milioni di euro?”.
Le possibili modifiche che il governo si appresterebbe a varare in tema di sicurezza sul lavoro non soddisfano la Uil. “Ieri abbiamo fatto un incontro – ha detto Bombardieri -. Il governo ha accettato alcune delle cose che abbiamo chiesto. Ma i nodi più importanti non sono ancora affrontati”. Tra i temi c’è quello della patente a crediti, che di certo “non risolve il problema” e per questo “bisogna assumere una decisione radicale: le aziende che violano le norme sulla sicurezza e non rispettano la vita umana non devono lavorare. Se abbiamo intenzione di tutelare la vita non possiamo fare altrimenti, non ci possono essere ammiccamenti politici, mezze scelte, ma affermare il principio delle rispetto della vita umana. La domanda che facciamo al ministro Calderone: avete intenzione di rispettare la vita umana o no? Se sì, allora dovete fare scelte coerenti. Ma le scelte che sta facendo non vanno in questo senso”.
Tornando a Suviana, poi, Bombardieri dichiara che già due anni fa il sindacato ha segnalato problemi di sicurezza in quella struttura, così come in altre, “Siamo pronti a consegnare alla magistratura la documentazione che abbiamo e le testimonianze che allora hanno sollevato questi problemi”.
Quanto al Def appena approvato, Bombardieri lo definisce un “documento elettorale, che non rispetta le indicazione del patto di stabilità. Quando si dice che nel documento c`è la necessità di capire cosa deciderà l`Europa – ha aggiunto – ho la sensazione che il governo abbia dimenticato di aver firmato un patto di stabilità, che dice che bisognerà rientrare del debito almeno dello 0,4%. Il che significa 20 miliardi. Ci saremmo aspettati che il governo dicesse nel Def dove recupera quei 20 miliardi. Sono 10 miliardi di spese fatte in deficit nella manovra dello scorso anno e lo 0,4% significa altri 10 miliardi. Ricordo che Cgil e Uil hanno chiesto di stabilizzare il cuneo fiscale. Quando sento Giorgetti dire che l`Europa deve definire le regole resto un po` perplesso. Le regole ci sono già e dicono che bisogna rientrare del deficit dello 0,4%. Aspettiamo di capire e vedere cosa deciderà il governo. La sensazione che abbiamo è che di questi temi non si sia voluto parlare adesso perché si aspettano le elezioni europee: chiedono il voto e poi decidono come e dove tagliare”.
Ma questi, per Landini, restano giochi di potere: “Vincere le elezioni non vuol dire che comandi e fai quello che ti pare. Noi ci organizziamo e andiamo a contrattare con il governo in rappresentanza del mondo del lavoro che tiene in piedi questo paese”. Secondo il leader Cgil, “tra chi non va votare non ci sono quelli che non pagano le tasse e fanno il subappalto. No, ci sono quelli che stanno peggio e se la democrazia è a rischio abbiamo bisogno di reagire”. Landini ha quindi dato appuntamento alla piazza per il 20 aprile a Roma, quando è in agenda la manifestazione nazionale per “salute, riforma fiscale, aumento degli stipendi, rinnovo dei contratti e cancellazione delle forme di precarietà assurde che ci sono in questo Paese”. Centrare questi risultati “non è né semplice né facile. Io sono qui per ringraziarvi e per dirvi che possiamo avere la forza di cambiare questo Paese”.
e.m.