È stata inaugurata questa mattina a Firenze, alla presenza della sindaca Sara Funaro, la Casa Rider, il primo spazio in Italia dedicato ai lavoratori del food delivery. Situata in via Palmieri 11R, nel centro della città, la struttura è nata grazie a un’iniziativa della Cgil insieme alle organizzazioni L’Altrodiritto, Cat, Oxfam e Nosotras, impegnate nella tutela dei lavoratori e delle persone migranti. L’obiettivo è offrire un luogo di riposo e aggregazione ai rider, garantendo loro uno spazio sicuro in cui ricaricare le batterie, trovare ascolto e supporto, ma anche organizzarsi per migliorare le proprie condizioni di lavoro.
I lavoratori della gig economy, e in particolare i rider, trascorrono molte ore in strada in attesa di consegne, spesso esposti a condizioni meteorologiche avverse e con compensi minimi. Casa Rider nasce per rispondere a questa precarietà, offrendo un punto di riferimento per chi lavora nel settore. Lo spazio è stato realizzato grazie a un crowdfunding che ha raccolto oltre 23mila euro, coinvolgendo oltre 200 donatori e decine di volontari che hanno contribuito alla ristrutturazione della sede comunale, messa a disposizione dal Comune di Firenze. Artisti locali hanno arricchito gli spazi con opere e graffiti, sottolineando il carattere sociale e comunitario del progetto.
Le organizzazioni promotrici hanno espresso soddisfazione per l’iniziativa, sottolineando come Casa Rider rappresenti un modello di solidarietà e inclusione. “Siamo orgogliosi di aver creato uno spazio sociale che dà una risposta concreta ai bisogni dei rider e delle persone più vulnerabili, promuovendo relazioni umane e legami di comunità” hanno dichiarato Cgil, L’Altrodiritto, Cat, Oxfam e Nosotras. La sindaca Funaro ha evidenziato l’importanza del progetto nel garantire diritti e dignità ai lavoratori del delivery, sottolineando il ruolo di Firenze come città attenta alle politiche del lavoro. “Questo spazio offre ai rider un punto di ristoro, ma anche di confronto e ascolto. Firenze si conferma all’avanguardia nella tutela dei diritti, come dimostrato dall’adozione del salario minimo nei nostri appalti comunali” ha affermato.