“La Regione Lazio si sottrae al confronto, mettendo a rischio non solo centinaia di posti di lavoro nel settore delle lavanderie industriali, ma anche la salute dei cittadini che si recano con fiducia negli ospedali pubblici. Il 15 gennaio sarà sciopero per tutte le lavoratrici e i lavoratori del settore”. Così la Femca Cisl del Lazio, insieme alla Federazione territoriale Roma e Rieti e a quella di Frosinone, annuncia la mobilitazione, decisa in seguito al disinteresse per le istanze sindacali, manifestato nel corso dell’audizione in Commissione Lavoro Regione Lazio, tenutasi lo scorso 3 dicembre.
“L’assessore al Lavoro Giuseppe Schiboni – proseguono le organizzazioni sindacali – ha lasciato l’aula senza neppure ascoltare le richieste dei lavoratori. Si è impegnato per una convocazione delle parti sociali entro il giorno successivo. Convocazione che ad oggi non c’è stata. Abbiamo già espresso le nostre preoccupazioni sulle incongruenze riscontrate nel bando di gara, che oltre ai posti di lavoro, mettono a rischio la stessa applicazione del Contratto Collettivo Nazionale di Settore e la corretta interpretazione della clausola sociale. Le gare al massimo ribasso continuano a penalizzare gravemente la qualità del servizio pubblico e la sicurezza, soprattutto negli ospedali, costringendo le aziende appaltatrici a ridurre all’osso i servizi minimi”.
“Un approccio scorretto e pericoloso per la qualità della Sanità Pubblica – proseguono le Segreterie Generali – ma anche per le condizioni di sicurezza in cui operano gli addetti. La Regione Lazio, inoltre, non ha mai istituito il Comitato per il monitoraggio della qualità del lavoro previsto dalla legge regionale n. 9 del 2022 e ha modificato la formula di valutazione delle offerte economiche, incrementando da 0,4 a 0,7 il coefficiente da moltiplicare al rapporto tra i ribassi, favorendo un approccio basato esclusivamente sul risparmio economico, a discapito della qualità del servizio e della tutela occupazionale.
“Tutte le nostre richieste d’incontro – denunciano i sindacati – anche con la Direzione Sociosanitaria della Regione, sono rimaste inascoltate. Mentre si svolgeva l’audizione, in Regione venivano aperte le buste per l’aggiudicazione dei lotti laziali. Non possiamo permettere che si verifichi una nuova emergenza occupazionale, che metterebbe a rischio non solo i lavoratori dei guardaroba ospedalieri, ma anche quelli degli stabilimenti di lavaggio e sanificazione del nostro territorio. Proprio per chiedere l’immediata apertura di un tavolo di confronto, non più rinviabile, abbiamo deciso di proclamare, insieme alle altre sigle sindacali, una giornata di sciopero per il 15 gennaio prossimo, per l’intero turno di lavoro di tutti i dipendenti del settore delle lavanderie industriali di Roma e del Lazio. Si tratta di una prima azione di mobilitazione. Ci riserviamo di porre in atto altre iniziative, in assenza di segnali da parte della Regione Lazio, dalla quale attendiamo un cambio di rotta a garanzia dell’occupazione, del salario dei lavoratori e di un servizio efficiente per la Sanità Pubblica”.
E.G.