In vista delle elezioni europee che si terranno il prossimo 25 maggio, i sindacati confederali Cgil Cisl Uil ribadiscono la necessità di “interrompere la deriva che sta avvenendo sul piano delle tutele a livello europeo, chiedendo un nuovo impegno condiviso nel tracciare percorsi legislativi comunitari che proseguano nell’azione di garanzia delle tutele delle condizioni di lavoro, negli anni poste in essere, a partire dalla salute e sicurezza sul lavoro”.
Negli ultimi tempi “si sono, difatti, susseguite da parte della Commissione Europea una serie di iniziative contrarie alla tradizione di tutela comunitaria, volte a semplificare il sistema normativo, stralciando i diritti, come, in particolare, REFIT (REgulatory Fitness e performance). Con la pubblicazione di REFIT, la Commissione – affermano le confederazioni in una nota congiunta – ha effettuato l’ennesimo passo verso un processo finalizzato alla deregolamentazione in Europa e al progressivo smantellamento della legislazione che tutela i diritti dei lavoratori portando all’indebolimento del dialogo sociale; questo processo rischia di trasformarsi in un vero e proprio arretramento della situazione puntando ad abbassare indistintamente i costi delle imprese, senza tenere conto della salute e sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori”.
In questo quadro, i sindacati Cgil, Cisl e Uil ricordano che “ci troviamo attualmente in assenza di una strategia europea che avrebbe dovuto essere varata già nel 2013, per il cinquennio 2013-2018 e che invece non vedrà la luce prima del 2016”.
L`attuale necessità dell`Unione Europea “è quella di migliorare l`occupazione, la qualità del lavoro, la sicurezza e la salute dei lavoratori e dei cittadini; questi obiettivi si potranno raggiungere solo con una ripresa ed un rafforzamento del dialogo sociale, oggi carente e debole per precisa volontà della Commissione”.