“Si riapra il negoziato, ci sia questa assunzione di responsabilità perché il consenso é un punto decisivo”. E’ l’appello lanciato alla Fiat dal segretario generale della Fiom, Maurizio Landini, all’indomani del referendum con cui i lavoratori dello stabilimento di Pomigliano hanno detto sì ma non in modo plebiscitario all’accordo proposto dall’azienda.
“C’é una novità che é intervenuta, dice il segretario generale della Fiom riferendosi al risultato del referendum, si vuol prendere atto di questo o no? Se sì, noi siamo pronti ad assumerci le nostre responsabilità, altrimenti stavolta non saremo stati noi a dire di no”. Secondo Landini il referendum ha un “significato profondo: i lavoratori vogliono investimenti, vogliono lavorare e vogliono continuare ad essere persone con dei diritti dentro il luogo di lavoro”.
Il segretario generale dei metalmeccanici della Cgil ha ricordato che l’organizzazione ha indetto per il primo luglio un’assemblea nazionale dei delegati di fabbrica di tutto il gruppo Fiat in Italia, di tutti i grandi gruppi italiani e di tutte le aziende del Mezzogiorno proprio a Pomigliano. “L’obiettivo dell’iniziativa, spiega, é dare con chiarezza un segno: che noi siamo per il lavoro, per i diritti e per una democrazia vera che si basa anche sul riconoscimento esplicito della dignità che le persone hanno”.
Sulle dichiarazioni della Fiat, rese note quando era in corso la conferenza stampa, secondo cui l’azienda sarebbe disponibile a continuare a discutere l’accordo solo con le sigle sindacali che lo hanno accettato, Landini ha affermato: “Ne prendiamo atto; che facciano pure se pensano che quella sia la strada migliore. Noi continuiamo a pensare che sarebbe utile il consenso di tutti dentro la fabbrica e diamo la nostra disponibilità a ricercare il consenso discutendo”.
Sulla vertenza Pomigliano Landini ha detto di non vedere particolari differenze in questa fase tra la Fiom e la Cgil: “La loro posizione su Pomigliano espressa stamattina va nella direzione delle cose che stiamo dicendo”. “Mi pare di poter dire – ha aggiunto – che non solo la Fiom ma anche la Cgil dicono esplicitamente che il rispetto dei lavoratori di Pomigliano vuol dire che la Fiat faccia l’investimento, che il lavoro non può mettere in discussione i diritti, che é necessario ricercare soluzioni condivise e riaprire la trattativa”. (FRN)